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Christus vivit

 
 
Carissimi fratelli e sorelle,
il 2 di aprile è stata resa pubblica l’Esortazione Apostolica post-sinodale di Papa Francesco Christus vivit. Essa si rivolge in modo particolare ai giovani e costituisce un punto di riferimento per la pastorale giovanile e per quella vocazionale. Anche la nostra Chiesa diocesana – che in questi due ultimi anni si è molto impegnata a riflettere sulle complesse problematiche giovanili – è chiamata ora a fare tesoro di questo testo che riassume quanto emerso durante tutta l’attività sinodale svoltasi nel 2018 sul tema I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. L’Esortazione Apostolica, composta da 299 numeri, raccolti in 9 capitoli, affronta i seguenti temi. In una prima parte l’attenzione è rivolta alla Parola di Dio sui giovani (Cap. 1) e a Gesù Cristo sempre giovane (Cap. 2) e si sofferma a considerare anche la giovinezza della Chiesa, di cui i santi – in primis la Vergine Maria – costituiscono la più luminosa manifestazione. Una seconda parte prende in considerazione le varie problematiche giovanili, trattandole al di fuori di catture pessimistiche, ma con fiducia (Cap. 3), una fiducia soprattutto nei giovani stessi capaci di nutrire il mondo con i valori della fraternità, dell’impegno fattivo e della testimonianza missionaria coraggiosa (Cap. 5 e 6). Una terza parte è dedicata al grande annuncio per tutti i giovani, cioè al kerygma cristiano da riproporre con forza ai giovani d’oggi. Tale annuncio si riassume nell’idea che Dio è amore e ama gli uomini, ha inviato suo Figlio nel mondo per salvarci e attraverso lo Spirito Santo continua a comunicarci la vita della grazia (Cap. 4). Da questa essenziale prospettiva si sviluppano gli altri capitoli riguardanti la pastorale giovanile (Cap. 7), la pastorale vocazionale (Cap. 8) e il discernimento ecclesiale e spirituale (Cap. 9).
Ad una prima veloce lettura mi sembra che l’Esortazione Apostolica Christus vivit interpelli la nostra Chiesa diocesana su tre aspetti fondamentali, sui quali è già stata avviata, negli anni precedenti, una significativa presa di coscienza.
– La Christus vivit ci invita a dare alla nostra pastorale giovanile e vocazionale una forte caratterizzazione cristologica, rimarcando la nota distintiva dell’amore. A ciascun giovane Papa Francesco ricorda che Dio ti ama (n. 112) e che Cristo, per amore, ha dato sé stesso fino alla fine per salvarti (n. 118). A motivo di questo amore, ciò che Gesù vuole da ogni giovane è prima di tutto la sua amicizia (n. 250), presentandosi Egli stesso come amico (cf. n. 153). L’amicizia sincera e disinteressata è uno dei valori che l’Esortazione propone ai giovani per gustare la dolcezza della vita.
– La Christus vivit invita la nostra pastorale giovanile e vocazionale a coltivare un rapporto nuovo tra i giovani e la Chiesa. I giovani non vanno considerati come una categoria che si pone di fronte alla Chiesa o, peggio ancora, in contrapposizione ad essa. I giovani sono parte integrante della Chiesa, della sua quotidianità e delle sue attività. Non esiste la ‘Chiesa dei giovani’. E non esiste nemmeno la ‘Chiesa con i giovani o per i giovani’. Esiste un unico ‘corpo’, la Chiesa, di cui i giovani sono membra vive.
– La Christus vivit invita la nostra pastorale giovanile e vocazionale a rendere i nostri giovani capaci di comunicare ad altri giovani la bellezza della propria esperienza cristiana di incontro con Cristo. Innamorati di Lui e desiderosi di testimoniare il Vangelo con la propria vita (cf. n. 175), essi sono invitati a far conoscere Gesù Salvatore a tutti, anche a coloro che sembrano più lontani ed indifferenti (cf. n. 177).
Questi temi mi sembrano che possano essere già un primo stimolante messaggio che ci interpella e che in futuro troveremo il modo per renderlo fecondo. Per ora non mi resta che incoraggiare tutti a leggere, con buona disposizione d’animo, l’Esortazione Apostolica Christus vivit, documento che possiede una forte caratterizzazione mariana, ben evidenziata dalla scelta simbolica del Santo Padre Francesco di firmarlo a Loreto, nella casa di Maria, il 25 marzo scorso, solennità dell’Annunciazione del Signore. In quell’occasione, parlando ai fedeli accorsi sul sagrato della Basilica Lauretana, tra cui numerosi giovani, il Papa ha affermato: “La Santa Casa è la casa dei giovani, perché qui la Vergine Maria, la giovane piena di grazia, continua a parlare alle nuove generazioni, accompagnando ciascuno nella ricerca della propria vocazione”.


✠ Giampaolo Crepaldi
Arcivescovo