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Veglia diocesana di preghiera per la Vita consacrata

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


Veglia diocesana di preghiera per la Vita consacrata


+ Giampaolo Crepaldi


Madonna del Mare, 2 febbraio 2019




Carissimi fratelli e sorelle,

1. La Veglia di preghiera che stiamo celebrando in occasione della Giornata che anche la nostra Chiesa diocesana dedica alla Vita Consacrata vuole essere un atto di ringraziamento al Signore che continua a rendere ricca e preziosa la vita della sua Sposa con la presenza di voi religiosi e religiose e membri degli Istituti Secolari. È anche l’occasione buona per il Vescovo per dare espressione alla gratitudine sua e di tutta la Diocesi per la testimonianza di adesione al Vangelo che offrite e per tutto il bene che fate qui a Trieste. Come Maria e Giuseppe, che, quando presentarono Gesù al Tempio, agirono secondo la Legge del Signore come ci informa l’evangelista Luca (cfr Lc 2,22.23.39), anche voi consacrati siete stati e continuate ad essere destinatari di una vocazione che ha la sua fonte nella Parola di Dio. La vita dei consacrati, infatti, trova la sua ragione d’essere se è stabilmente e quotidianamente radicata nel Vangelo. Questa è la Legge del Signore che è stata all’origine delle vostre fondazioni lungo un arco lunghissimo di secoli che sono lì a dirci il flusso di grazia e di santità che ha pervaso la storia della Chiesa e quella dell’umanità. Trovandoci in una chiesa dei frati francescani il riferimento a san Francesco d’Assisi è quanto mai opportuno. Egli scrisse che fu Dio a rivelargli che doveva vivere secondo la forma del santo Vangelo (Testamento, 17: FF 116). “Francesco – scrisse Tommaso da Celano – udendo che i discepoli di Cristo non devono possedere né oro, né argento, né denaro, né portare bisaccia, né pane, né bastone per via, né avere calzari, né due tuniche … subito, esultante di Spirito Santo, esclamò: Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore!” (1 Celano, 83: FF 672). E santa Chiara d’Assisi ricalcò appieno l’esperienza di Francesco: “La forma di vita dell’Ordine delle Sorelle povere – scrisse – è questo: osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo” (Regola, I, 1-2: FF 2750).

2. Carissimi fratelli e sorelle, possiamo dire che il succedersi dei carismi della Vita Consacrata può essere compreso come un dispiegarsi di Cristo nei secoli, capace di rendersi ancora attuale e fecondo. Problemi, difficoltà, incertezze circa il futuro – tutte cose vere che sperimentate ogni giorno – non vi devono far perdere la fiducia e la speranza. La testimonianza dei religiosi e delle religiose non è un qualcosa che riguarda il passato, ma il presente e il futuro della Chiesa. Su questa linea ci viene in aiuto Papa Francesco che scrisse una pagina mirabile proprio sul ruolo della Vita Consacrata nel mondo di oggi: “Così, mentre la vita del mondo cerca di accaparrare, la vita consacrata lascia le ricchezze che passano per abbracciare Colui che resta. La vita del mondo insegue i piaceri e le voglie dell’io, la vita consacrata libera l’affetto da ogni possesso per amare pienamente Dio e gli altri. La vita del mondo s’impunta per fare ciò che vuole, la vita consacrata sceglie l’obbedienza umile. E mentre la vita del mondo lascia presto vuote le mani e il cuore, la vita secondo Gesù riempie di pace fino alla fine”. Ecco perché Papa Francesco vi esorta a tenere in braccio Gesù. Se si incontra ogni giorno Gesù, il cuore non si polarizza verso il passato o verso il futuro, ma vive l’oggi di Dio in pace con tutti e per il bene di tutti. In questa circostanza affido tutti voi consacrati e consacrate della nostra Diocesi alla Madre del Signore perché, sul suo esempio e con la sua intercessione, diventiate sempre più gioiosi e generosi nel vostro itinerario di sequela nell’amore a Dio e al prossimo.