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In memoria di don Giussani

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


IN MEMORIA DI DON GIUSSANI


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 22 febbraio 2021



Fratelli e sorelle, cari amici di Comunione e Liberazione!

1.         Ci troviamo riuniti attorno all’altare del Signore per fare grata memoria della figura di don Giussani, del quale ricorre il 16° anniversario della morte, e del riconoscimento pontificio della Fraternità di CL, avvenuto trentanove anni fa. Il brano del Vangelo che è stato proclamato in questo giorno di Quaresima in cui la Chiesa celebra la Cattedra di San Pietro, ha al suo centro una domanda che allora Gesù rivolse ai suoi discepoli: “E voi, chi dite che io sia?”. Tutta la vita di Mons. Giussani fu una risposta a questa domanda, avendo fatto di Cristo il cuore e il centro pulsante di tutto il suo universo esistenziale e del suo ministero sacerdotale. Oggi, la domanda di Gesù è rivolta anche a ciascuno di noi che, nel quotidiano e concreto dipanarsi dei giorni, è chiamato a dare la sua personale risposta capace di coinvolgere la fede, cioè la vita, perché la fede è vita! “Una risposta – come ha scritto Papa Francesco – che richiede anche a noi, come ai primi discepoli, l’ascolto interiore della voce del Padre e la consonanza con quello che la Chiesa, raccolta attorno a Pietro, continua a proclamare. Si tratta di capire chi è per noi Cristo: se Lui è il centro della nostra vita, se Lui è il fine di ogni nostro impegno nella Chiesa, del nostro impegno nella società. Chi è Gesù Cristo per me? Chi è Gesù Cristo per te, per te, per te… Una risposta che noi dovremmo dare ogni giorno” (Angelus, 23 agosto 2020).

2.         Cari amici di Comunione e Liberazione, come Vescovo consentitemi di esprimere la gratitudine della Chiesa tergestina per la vostra testimonianza cristiana e per il vostro impegno di carità nei vari ambiti in cui si svolge la vostra vita. Viviamo certamente tempi resi complicati e difficili da una situazione pandemica che continua a sfidarci. In questo doloroso contesto, don Carrón, presidente della Fraternità di CL, ha scritto: “Se saremo fedeli alla grazia che ci ha raggiunti attraverso il carisma di don Giussani – noi che ne siamo stati attratti e desideriamo seguirlo –, centrati in Cristo e nel Vangelo, potremo essere braccia, mani, piedi, mente e cuore di una Chiesa in uscita, collaborando con il Papa al futuro della Chiesa nel mondo, quel futuro preconizzato dal cardinale Ratzinger nel lontano 1969: “Il futuro della Chiesa può venire solo dalla forza di coloro che hanno profonde radici e vivono con una pienezza pura della loro fede. La Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà agli uomini come la patria, che ad essi dà vita e speranza”. Solo questa novità può essere credibile oggi”. Mettiamo questo profetico auspicio nelle mani della Vergine Maria, con la stessa filiale invocazione che don Giussani usò nel suo ultimo messaggio al Movimento: “Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza! Questa è la frase più importante per tutta la storia della Chiesa; in essa si esaurisce tutto il cristianesimo”. Era il 16 ottobre del 2004, pochi mesi prima della sua morte avvenuta il 22 febbraio del 2005.