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Dedicazione del nuovo altare alla Beata Vergine del Soccorso

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


Dedicazione del nuovo altare


✠ Giampaolo Crepaldi


Parrocchia Beata Vergine del Soccorso, 21 novembre 2020



Carissimi fratelli e sorelle,
1. Sono particolarmente lieto di presiedere il Rito di Dedicazione del nuovo altare della Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine del Soccorso, al termine di un significativo intervento di abbellimento, per il quale sono profondamente grato al parroco don Paolo Rakic. L’altare è simbolo di Cristo e su di esso si celebra l’Eucaristia, memoriale della passione, morte e risurrezione del Signore. L’altare, al cui interno sono state collocate alcune reliquie, è luogo di onore e venerazione dei Santi e dei Martiri. L’altare è il cuore pulsante della comunità cristiana: tutto deve partire dall’altare e tutto deve ritornare all’altare, perché i protagonisti della liturgia non siamo noi, ma Cristo. Tra poco, reciterò la solenne Preghiera di Dedicazione per chiedere al Signore di avvolgere della sua santità il nuovo altare; procederò poi a ungerlo con il Sacro Crisma, affinché venga santificato dalla potenza del Signore; seguirà l’offerta dell’incenso da cui salirà come profumo la preghiera della comunità cristiana; infine sarà ricoperto con la tovaglia e adornato con i fiori e le candele accese quale segno della bellezza e della luce stessa del Signore.

2. Carissimi fratelli e sorelle, all’inizio e alla conclusione della celebrazione eucaristica, noi sacerdoti baciamo l’altare. Perché? Facciamo quel gesto con la convinta intenzione di baciare Cristo stesso il quale, quotidianamente, si dona al Padre nel sacrificio della sua vita e si dona ai fratelli nella partecipazione della sua comunione. Il luogo che crea comunione per noi cristiani, infatti, è proprio l’altare, attorno al quale ci raduniamo per rinnovare il sacrificio di Cristo e nutrirci del pane della vita. Lo chiediamo al Signore nella terza preghiera eucaristica quando imploriamo che “a noi, che ci nutriamo del corpo e sangue del Figlio di Dio sia donata la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito”. L’altare è il centro unificante dell’assemblea dei fedeli; il luogo santo della comunità parrocchiale, la ragione della sua esistenza. L’altare dona al suo rapporto con Cristo una pienezza di fede, di speranza e di carità, unica e gioiosa: Introibo ad altare Dei, ad Deum qui laetificat juventutem meam.

3. Carissimi fratelli e sorelle, è certamente molto bello stare raccolti attorno all’altare, con la mistica sicurezza di stare con il Signore Gesù. Ma, a conclusione della celebrazione, usciremo fuori per tornare alle incombenze di tutti i giorni. Ricordiamoci, allora, che ci sono anche altri altari, dove tanti fratelli e sorelle offrono i sacrifici della solitudine, della disperazione, della prova; dove si consumano giorni e notti di dolore e di abbandono. Oltre all’altare della nostra chiesa, noi cristiani siamo chiamati a servire, con amore e dedizione, anche gli altari del dolore e della povertà, soprattutto in questo tempo così drammatico a causa della pandemia da coronavirus. Con il Vangelo tra le mani e con lo stile delle Beatitudini andremo a incontrare Cristo là dove si fa riconoscere, cioè nei poveri, nei sofferenti, negli emarginati. Possa la dedicazione di questo bellissimo altare condurre le nostre vite verso un rinnovato impegno a glorificare il Signore con una convinta testimonianza di carità verso i poveri e gli ultimi. Alla Beata Vergine del Soccorso affidiamo questi nostri propositi, pregandola di sostenerli con la sua materna sollecitudine.