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Il saluto del Vescovo alla Fraternità dei Frati Minori

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


SALUTO AI FRATI CHE LASCIANO LA PARROCCHIA

✠ Giampaolo Crepaldi


Parrocchia Madonna del Mare, 22 settembre 2019



Carissimi fratelli e sorelle,
1. Con tutta sincerità vi devo dire che non avrei mai pensato di dover mettere in agenda la celebrazione di una Santa Eucaristia per dare il nostro saluto alla comunità dei Frati Minori che, per ragioni che i loro Superiori hanno ben ponderato, lascia la parrocchia dedicata alla Madonna del Mare, parrocchia che fu fondata qui a Trieste dall’impegno generoso e impareggiabile proprio dal loro Ordine. È certamente questo uno di quegli eventi che caricano di dolore i cuori di tutti noi per un distacco che non avremmo mai voluto. Non ci resta che considerare il tutto secondo l’ottica cristiana che vede nel sacrificio la manifestazione della volontà del Signore che, ogni tanto, ci viene chiesto per corrispondere meglio ai suoi disegni di salvezza. Ai Frati che ci lasciano, anche a nome vostro, voglio dire la nostra profonda gratitudine e partecipare a ognuno di loro tutta la nostra prossimità. Un grazie particolare lo rivolgo a padre Andrea Tommasi che, in questi anni, mi è stato collaboratore prezioso e infaticabile. In questo momento, a loro associamo tutti i confratelli che, andando indietro nel tempo, hanno contribuito a costruire questa chiesa e le opere annesse e, soprattutto, si sono spesi per fare di voi una vivace e volonterosa comunità cristiana, capace di essere in questo territorio una presenza di fede, di speranza e di carità per tanti poveri e bisognosi. Da qui è fluito un mare di bene che ha inondato tante persone: bambini, giovani, sposi, anziani, malati… . Da qui si è irradiato il mare della grazia divina, resa tale dalla Presenza del Signore con la sua Parola e i suoi Sacramenti. Ora, con un sano realismo cristiano, bisogna guardare avanti, assicurando ai nuovi sacerdoti che prenderanno la responsabilità della parrocchia sostegno e collaborazione.

2. Carissimi fratelli e sorelle, per operare bene nel futuro sarà opportuno che la parrocchia mantenga, vivo e fecondo, il suo rapporto con San Francesco e la spiritualità francescana, che qui è stato coltivato dai Frati, con intelligenza spirituale e generosa dedizione. Perché? Perché san Francesco resta un esemplare modello di vita cristiana. Tutto in Lui si sviluppò a partire dal suo vitale incontro con Gesù: la scelta della povertà, il bacio dato al lebbroso; il rispetto per le chiese e per i preti, l’amore per l’Eucaristia. Francesco fu un innamorato di Dio. Questo suo amore è una lezione validissima e urgente per noi cristiani e per le comunità cristiane di oggi. Una lezione che ci consente di considerare gli altri come nostri fratelli senza dimenticare che siamo tutti figli dell’unico Padre; di custodire una speranza incrollabile, capaci però di vedere oltre la morte; di proclamare la dignità di ogni singola persona, collegandola alla sua relazione essenziale con Dio; di vivere la solidarietà, fondandola sulla solidarietà di Dio con noi; di perdonare, pronti però a farci perdonare da Dio. La parrocchia Madonna del Mare è nata francescana e dovrà restare francescana.

3. Carissimi fratelli e sorelle, il doloroso distacco dalla comunità dei Frati è occasione, pur paradossale, di affermare la centralità del Signore Gesù nella nostra vita comunitaria: è, infatti, a partire da Lui e attorno a Lui, alla sua Parola e alla sua Presenza eucaristica e sacramentale che la comunità deve andare avanti con coraggio e fiducia. Ce lo insegna papa Francesco con un puntuale commento ad un famoso passo degli Atti degli Apostoli (4,32). Il Papa parla di tre pennellate che devono caratterizzare la vita di una comunità cristiana. La prima è l’armonia: “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un solo cuore e un’anima sola”. La seconda è la testimonianza: si trattava di una moltitudine che “con grande forza dava testimonianza del Signore Gesù”. La terza è la cura dei bisognosi: “nessuno tra loro era bisognoso”. Armonia, testimonianza, cura dei bisognosi: sono queste le tre pennellate bibliche che papa Francesco propone per delineare il profilo di una comunità cristiana e che oggi vi invito a fare vostre per continuare il vostro cammino. Affidiamo alla Madonna del Mare, vostra Patrona, questi buoni propositi. A Lei raccomandiamo le famiglie di questa comunità, pregandola di donare la necessaria fortezza agli sposi che desiderano vivere il loro amore coniugale nella fedeltà e nella fecondità. Affidiamo alla Madonna del Mare i giovani: sono il patrimonio più prezioso della comunità. Affidiamo alla Madonna del Mare i poveri e i bisognosi, pregandola di consolare gli afflitti, di accompagnare gli incerti, di portare sulla strada giusta chi l’ha smarrita, di proteggere i bambini e gli anziani, i malati e i sofferenti, di essere porto sicuro per tutti.