parallax background

Santa Messa dalla chiesa di Nostra Signora di Sion

 
 

Diocesi di Trieste


✠ Giampaolo Crepaldi


Trieste, 5 luglio 2020



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Il brano del Vangelo di Matteo che la Chiesa ci propone in questa XIV domenica per annum inizia con la seguente preghiera di Gesù: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11,25). Con questa lode rivolta al Padre, Gesù manifesta la sua predilezione per i piccoli, cioè per i poveri e gli umili: sono essi che, accogliendo con semplicità il Vangelo, vengono premiati con la rivelazione dei misteri del Regno dei Cieli. Sono essi i veri sapienti anche se non hanno mai letto un libro. Di che sapienza sono depositari? Di questa: sanno che l’unica cosa veramente importante nella vita e per la vita è conoscere, amare e servire Dio. A questi piccoli, ma sapienti, Gesù dice: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28). Con questa consolante affermazione Gesù li invita ad andare da Lui. Andare da Lui per trasformare ed elevare la oro condizione umana nella sua condizione divina. Egli infatti termina l’invito dicendo E io vi ristorerò, cioè trasformerò la vostra condizione umana.
2. Carissimi fratelli e sorelle, il Vangelo invita anche farci “piccoli”, ad essere semplici di cuore e umili, riconoscendo la nostra fragilità e affidandoci al Signore con una preghiera fervorosa e costante. Questa è la via per conoscere, amare e servire Dio. Paul Claudel, famoso poeta francese morto novantenne nel 1955, passò gli ultimi anni della sua vita su una carrozzella, senza potersi muovere ed esprimersi adeguatamente. Era un cattolico pieno di fede e aveva un’anima grande e nobile. Una volta, ad un congresso di giovani, viene portato sul palco dove c’era un suo amico che interpretava e spiegava ciò che lui, a monosillabi, tentava di esprimere. A quei giovani Paul Claudel disse qualcosa di inaudito: Vedete? Non so più stare in piedi, non muovo più nemmeno le mani, non so più dire cose complete, ma in un particolare mi sento ancora uomo: so mettermi in ginocchio davanti al Signore. Ovviamente non si metteva in ginocchio scendendo dalla carrozzella, ma si metteva in ginocchio con il cuore. Anche per noi è importante passare la vita inginocchiati con il cuore davanti al Signore. Affidiamoci alla materna protezione della Madonna che imploriamo di tenerci sempre uniti al Figlio suo Gesù.