parallax background

Ordinazione diaconale di Lovre Vrkić e Mateusz Dawid Gach


DIOCESI DI TRIESTE


Ordinazione diaconale di Lovre Vrkić e Mateusz Dawid Gach


✠ Enrico Trevisi


Cattedrale di San Giusto, 15 novembre 2025



Cari fratelli e sorelle, dragi bratje in sestre

L’orazione iniziale della Messa ci ha portati a pregare così:

Il tuo aiuto, Signore Dio nostro,
ci renda sempre lieti nel tuo servizio,
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene,
possiamo avere felicità piena e duratura.


Carissimi Lovre e Mateusz siamo qui insieme a voi perché mediante l’imposizione delle mani, mediante il dono dello Spirito questo aiuto di Dio vi porti ad essere sempre lieti nel vostro servizio. Da oggi come diaconi, ma in vista del servizio come presbiteri.

E in questa dedizione al Signore possiate raggiungere la felicità piena e duratura.

Questo è il disegno di Dio, la sua volontà. Lieti nel servizio, dediti a lui, felicità piena e duratura.

Le letture ascoltate un po’ ci spaventano. I superbi e gli ingiusti saranno bruciati come paglia. Certo il profeta Malachia aggiunge “Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia” (3,19-20). Questa parola però ci impegna a restare profondamente uniti nel Signore: avere timore di Lui. Non diventare superficiali, distratti, smemorati… e dunque restare continuamente in ascolto della sua parola, affamati di Eucarestia, determinati nel camminare insieme come Chiesa, instancabili nel servizio. Come dice san Paolo: “noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi” (2Ts 3,7ss).

La vita disordinata incombe e spesso siamo capaci di fingere, di nascondere il male che ci insidia ma che rimane alla porta come una belva pronta a divorarci. Per questo insieme invochiamo la misericordia di Dio, continuamente, gli uni per gli altri. Perché sempre il nostro cuore resti nel timore di Dio.

Fra poco sarete interrogati: volete essere consacrati al ministero? Volete esercitare il ministero del diaconato con umiltà e carità? Ma le domande saranno incalzanti: siete pronti a vivere nel celibato, segno di totale dedizone al Signore? A custodire e alimentare lo spirito di orazione?

Appena prima del testo di Malachia letto nella prima lettura troviamo la rivelazione di quanto Dio sta per fare: “Essi diverranno - dice il Signore degli eserciti - la mia proprietà particolare nel giorno che io preparo. Avrò cura di loro come il padre ha cura del figlio che lo serve” (Malachia 3,17). La prospettiva è insieme liberante ed esigente: la disponibilità ad essere “proprietà particolare del Signore” e a conformare tutta la vita a Cristo Signore.

Tutta la vita. Sapendo che Lui si prende cura di noi. Col passare degli anni sarete tentati di annacquare questa esigenza di totalità, di radicalità, di esclusività. Entreranno le tentazioni di compiacere l’umana nostra fragilità con i suoi impulsi, i suoi desideri secondo la carne, secondo il mondo. Ritornate a leggere i testi di questa liturgia con la quale vi impegnate per sempre nell’essere totalmente del Signore.

Oggi nel Vangelo Gesù ci parla di prove grandi. Spaventose. A poco serve alleggerire dicendo che è un genere letterario da contestualizzare. “Badate di non lasciarvi ingannare dice Gesù” (Lc 21,5-19) invitando a dare la propria testimonianza anche dentro le guerre, le rivoluzioni e pure i terremoti, le carestie e le pestilenze. Ci saranno persecuzioni e. tradimenti.

Ma tutto questo è occasione di testimonianza e di perseveranza. E allora ecco il mistero dell’amore di Dio, della sua salvezza.

Non temete. Non sarete soli. Aiutiamoci. Sosteniamoci.

Ripeto a voi, con tutta la forza che possiedo, quello che mi sento chiamato ad annunciare a tutti. Tenete fisso lo sguardo sul Signore, sempre, con ammirazione: Admirantes Iesum.

Quando sarete frastornati e confusi in Lui cercate la direzione della vostra vita: “Guardate a Lui e sarete raggianti”.

Quando sarete nelle difficoltà, nelle prove, nella tentazione di pensare che vi siete lasciati ingannare, ascoltate la sua voce: “Io sono con te, io sarò con te come lo sono sempre stato!”. “Mai ti abbandonerò, mai lascerò che tu sprofondi: afferra la mia mano. Rialzati. Riprendi il cammino della tua vocazione e del tuo servizio” così ti ripeterà il Signore.

E quando vi sentirete sovrastati dai problemi, ricordate San Pietro quando ci dice di riversare su Dio ogni nostra preoccupazione perché “egli ha cura di voi” (1Pt 5,6-7).

Cari fratelli e sorelle continuate a pregare e a sostenere il cammino di conformazione a Cristo dei due nuovi diaconi Lovre e Mateuzs e di tutti i diaconi e presbiteri e vescovi, consapevoli della sproporzione tra la loro fragilità umana e la chiamata ad essere segno di cristo Buon Pastore.

Nei loro desideri restino determinati a guardare a Gesù.

Nelle loro debolezze sappiano al più presto risollevarsi e afferrare la mano del Padre.

Nel loro servizio, fortificati dallo Spirito, siano instancabili e generosi, fino al dare la vita.

“Dio onnipotente, sorgente di ogni grazia, dispensatore di ogni ordine e ministero, assistici con il tuo aiuto” (Liturgia dell’Ordinazione).