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Santa Messa dalla Parrocchia di Santa Maria Maddalena

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


XIII domenica tempo ordinario


✠ Giampaolo Crepaldi


Parrocchia Santa Maria Maddalena, 28 giugno 2020



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Nel brano del Vangelo di Matteo che è stato appena proclamato troviamo questa impegnativa affermazione di Gesù: “Chi ama padre o madre più di me non è degno di me” (Mt 10,37). Mai nessuno nella storia umana – storia che ha visto e vede il protagonismo di molti prepotenti, esaltati, falsi messia, personaggi che vantano la pretesa di essere oggetto di culto -, ebbe l’ardire di pronunciare simili parole. A queste vanno aggiunte queste altre: “Chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà” (Mt 10,39). Anche per queste ultime parole, mai nessuno nella storia – storia ricca, soprattutto quella moderna e contemporanea, di una serie di capi dalle mirabolanti promesse di giustizia, di pace, di progresso -, giunse a dichiarare quanto affermato da Cristo. Con queste radicali e forti affermazioni ci invita a riconoscerlo come il solo e unico Signore della nostra vita e della storia umana, mettendoci in guardia da tante trappole insidiose. Nello specifico, ci invita a non avere tra i piedi troppi padroni, perché ci basta Lui; ci invita a non coltivare strane appartenenze, perché siamo suoi; ci invita a non farci guidare da ideologie che pretendono di spiegarci come funziona il mondo, perché abbiamo già il suo Vangelo; ci invita a non confidare troppo su appoggi terreni, perché Lui è la sola speranza che non delude.

2. Carissimi fratelli e sorelle, nel brano del Vangelo di Matteo troviamo un’altra singolare affermazione di Gesù: “Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me” (Mt 10,38). La croce, cioè la sofferenza, è un’esperienza che tocca tutti: presto o tardi tutti siamo chiamati a fare i conti con il dolore, i disagi umilianti della vecchiaia, le pandemie come il COVID-19, la morte. Posti di fronte alla croce, chi non ha il dono della fede rischia la disperazione o l’abbandono a un’orgogliosa amarezza; chi ha il dono della fede ha l’opportunità di irrobustirsi nell’anima, di collaborare con Cristo alla redenzione del mondo, di preparare il suo cuore a una felicità futura più grande. Si tratta di lezioni di vita forti e severe. Ma è così che il Signore ci aiuta a crescere e a rendere più ricchi di senso i nostri giorni. Gesù è veramente un caso serio, che ci costringe a riflettere: stare con Lui o non stare con Lui comporta un mutamento radicale della nostra esistenza. Davanti a Cristo non è possibile essere neutrali. Chiediamo allora l’aiuto della Madonna della salute, invocandola di essere la nostra guida materna verso l’incontro con il suo Figlio Gesù.