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XX anniversario dell’Ordinazione episcopale dell’Arcivescovo | La celebrazione

 
 
Nella Solennità di San Giuseppe, giorno in cui l’Arcivescovo ricorda l’anniversario della sua Ordinazione episcopale avvenuta il 19 marzo 2001 nella Basilica di San Pietro per la preghiera consacratoria di San Giovanni Paolo II, Mons. Giampaolo Crepaldi ha celebrato una Santa Messa privata di ringraziamento, con alcuni suoi collaboratori, nella Cappella “Madre della Riconciliazione” di via Cavana.
Avendo dovuto rinunciare, a causa della situazione sanitaria, alla consueta Celebrazione presso il Santuario di San Giuseppe a Ricmanje, ha colto come una grazia la possibilità di celebrare la prima Santa Messa nella rinnovata Cappella, sotto lo sguardo amorevole della Madonna Addolorata, quella davanti alla quale il Vescovo Santin pregò il 30 aprile del 1945 per la salvezza della città di Trieste dalla violenza dei nazisti che, in fase di ritirata, erano pronti a distruggere le strutture del porto. E questo quadro, che era custodito finora nel palazzo vescovile, viene ora riconsegnato alla città come segno di speranza e come simbolo e paradigma del sentimento cristiano della riconciliazione. Una città martoriata prima dagli orrori e le inumane barbarie dei nazisti che ricordiamo alla Risiera di San Sabba e poi dalla violenza comunista che ha come tragico simbolo la Foiba di Basovizza, può ritrovare un nuovo impulso sulla strada già intrapresa della speranza, della pace e della riconciliazione grazie all’intercessione di Maria, che come madre ha accolto il dolore del Figlio crocifisso nell’attesa della Risurrezione.
Il Vescovo nella sua omelia ha ricordato il momento della sua Ordinazione e le parole di San Giovanni Paolo II, a quel tempo già segnato dalla malattia, che consegnava l’immagine e l’esempio di San Giuseppe come padre e custode perchè un vescovo lo deve essere nei confronti del popolo e della Chiesa a lui affidata, concetti ripresi recentemente dalla Lettera di Papa Francesco Patris corde con cui ha indetto l’Anno speciale dedicato a San Giuseppe. E su queste parole il Vescovo ha voluto, pur nelle difficoltà e con tutta la sua umanità, impostare con forza e con fiducia il suo ministero per portare la fede nella realtà umana. Il richiamo a Dio, alla necessità di dare a Dio il giusto spazio in ogni ambito della nostra vita è stato il tratto distintivo dell’operare del Vescovo specialmente in una città che ha vissuto, nella sua storia, i tragici effetti di ideologie che pretendevano di forgiare l’uomo a prescindere da Dio e che invece portavano alla distruzione dell’uomo.
Mons. Crepaldi ha poi ricordato la figura del card. Van Thuân, figura importante nella sua crescita umana e spirituale, che gli ha lasciato in dono l’insegnamento di fidarsi e affidarsi completamente a Dio, anche nel turbine delle vicende umane e materiali, perchè, se abbiamo fede, Dio basta alla nostra vita.
Il Vescovo ha concluso ricordando come Trieste è contrappuntata di Santuari mariani – Repentabor, Muggia Vecchia, Monte Grisa, Santa Maria Maggiore – e ora ce n’è uno che richiama la storia contemporanea della nostra città, la Cappella “Madre della Riconciliazione” perchè così questo valore della Riconciliazione possa accompagnare la vicenda spirituale ma anche culturale e politica che si vive in questa città.

Riportiamo di seguito il messaggio augurale che il Vicario Generale mons. Pier Emilio Salvadè ha indirizzato all’Arcivescovo all’inizio della Celebrazione eucaristica e il testo della lettera del Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.

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Messaggio augurale del Vicario Generale

Carissimo Vescovo Giampaolo,

a nome della comunità diocesana porgo gli auguri più sentiti per il XX di Ordinazione episcopale, che ricorre oggi 19 marzo.
Stiamo vivendo da un anno le ristrettezze e i problemi legati alla pandemia che hanno completamente stravolto e ridimensionato le attività pastorali e comunitarie della nostra Diocesi. È un momento decisamente difficile per la situazione sociale e per la vita concreta delle famiglie.
Tuttavia celebrare insieme qui nella nuova cappella la Solennità di San Giuseppe, in cui ricorre il giorno della Sua Ordinazione episcopale, ci fa ricordare che non siamo soli nel cammino. Non siamo soli: oltre a S. Giuseppe siamo sotto la protezione della Madonna che tanti anni or sono ha salvato Trieste dalla distruzione.
Il ministero del Vescovo – e Vostra Eccellenza ce lo ha ricordato nel messaggio che ha inviato alla diocesi l’altro ieri! – è legato strettamente alla paternità di San Giuseppe, perché custodisce ogni giorno la Chiesa-Sposa di Cristo anche in questi tempi in cui la storia dell’uomo è come una barca nella tempesta. Ma sappiamo che il Signore è con noi, non dobbiamo disperare.
Vogliamo ringraziare il Signore per questi anni di cammino fatto insieme, per il pezzo di strada che insieme ancora ci attende.
Ci sarà molto da lavorare per guarire la comunità cristiana e la società tutta dalle ferite inferte da questo tempo così drammatico e costruire insieme una società che possa imparare da quanto successo a fondarsi attorno al valore della persona umana.
Anche se distanti, siamo tutti attorno allo stesso sacrificio di Cristo, clero e popolo di Dio, per invocare la benedizione sul Suo ministero in mezzo a noi: possiamo insieme Pastore e gregge andare verso Cristo, l’Unico necessario.
Auguri e “ad multos annos”!

Don Pier Emilio


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Lettera del Sindaco di Trieste


A S.E. Rev.ma Mons. Giampaolo Crepaldi
Arcivescovo – Vescovo di Trieste

Eccellenza,

Ricorre domani 19 marzo, solennità di San Giuseppe, non a caso Festa del Papà, il ventesimo anniversario della Sua ordinazione episcopale. Desidero con tutto il cuore, anche a nome dell’intera Città di Trieste, esprimerLe il mio più grande e riconoscente augurio per questo importante traguardo, per una testimonianza di fede, speranza e carità viva, che prosegue senza sosta e quotidianamente nel tempo e di cui tutti siamo grati a Dio.

Ordinato Vescovo nel 2001, nella Basilica di San Pietro, dal grande e santo Giovanni Paolo II, Lei da padre e buon pastore è stato chiamato a guidare la nostra Diocesi dal 4 luglio del 2009 e continua a essere un prezioso punto di riferimento per tutti noi credenti, senza mai dimenticare chi vive nel dubbio, nelle difficoltà e chi è senza fede.

Il Suo autorevole e intelligente esempio è un “ponte di umanità”, per favorire sempre il dialogo, la collaborazione, la speranza, illuminando il buio delle tenebre, a servizio di Dio, della Chiesa e di uomini e donne di buona volontà.

Non credo al caso ma alla Provvidenza. Lei è stato ordinato Vescovo da San Giovanni Paolo II, il Papa che il primo maggio del 1992, dal colle di San Giusto, così esortò è benedì la nostra città: “Trieste, sii la patria del dialogo, promuovi senza paura e con spirito libero una genuina e costruttiva civiltà del dialogo! A fondamento di tale atteggiamento, ci sia la ricerca solidale della verità, della bontà, della giustizia. Ci sia l’apertura e l’accoglienza dell’altro, l’ascolto leale e franco dei problemi e delle ragioni di ciascuno. Per diffondere la cultura del dialogo e della solidarietà, è indispensabile agire in profondità, formare le coscienze al reciproco rispetto”.

Lei, Monsignor Crepaldi, ha operato e opera seguendo questo solco che nasce dal Vangelo. Grazie per quanto ci ha donato con il Suo lungimirante insegnamento. Continui a esserci vicino sempre, anima e coscienza di una Trieste aperta al bene e al prossimo, sensibilmente unita nel sostenere le sfide future.

Con stima e affetto

Roberto Dipiazza