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Festa cittadina della Madonna della Salute

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


MADONNA DELLA SALUTE


✠ Giampaolo Crepaldi


Santa Maria Maggiore, 21 novembre 2021



Distinte Autorità, carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre!

1.      Gli atti di filiale devozione che vengono dedicati alla Madonna della Salute in occasione della sua festa sono il segno tangibile che il popolo di Trieste riconosce in Lei la Madre celeste che lo protegge e lo guida. Essi esprimono una devozione mariana semplice ed eloquente che Albino Luciano – Papa Giovanni Paolo I, che tra poco sarà elevato agli onori degli altari – esprimeva con questi significativi ricordi della sua infanzia: “Chi ama currit, volat, laetatur (chi ama corre, vola, gioisce). Amare significa correre con il cuore verso l’oggetto amato: ed io ho iniziato ad amare la Vergine Maria prima ancora di conoscerla, mentre da piccolo sedevo sulle ginocchia di mia madre intenta a recitare il Rosario…”. Credo che ognuno di noi, ricercando nel bagaglio dei sui ricordi, conservi quello in cui si è intessuto, spesso con modalità misteriose, il legame della sua vita con la maternità della Madonna. Sì, Maria è Madre, non solo al principio della sua missione, ma ad ogni momento della sua vita, intimamente associata a quella del Figlio Gesù Cristo (cf. Gv 19,26-27). Il suo amore materno si estende poi a tutti coloro che la invocano con cuore sincero: a chiunque le si rivolga con fiducioso abbandono non nega mai il suo aiuto e il suo amore.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre, la Vergine Maria non è solo una Madre da invocare e pregare è anche una sorella da imitare. Scrisse Papa Luciani: “Paolo VI, che ha chiamato Maria Madre della Chiesa, la chiama anche sorella. Maria benché privilegiata, benché Madre di Dio, è anche nostra sorella. Soror enim nostra est, dice Sant’Ambrogio. È proprio nostra sorella! Ha vissuto una vita uguale alla nostra. Anche Lei è dovuta emigrare in Egitto. Anche Lei ha avuto bisogno di essere aiutata. Lavava i piatti, i panni, preparava i pasti, spazzava i pavimenti. Ha fatto cose comuni, ma in maniera non comune... Sicché la confidenza la Madonna ce la ispira non solo perché è tanto misericordiosa, ma perché ha vissuto la nostra stessa vita, ha sperimentato molte delle nostre difficoltà, ha vissuto il dolore, e noi dobbiamo seguirla e imitarla specialmente nella fede”. Proprio per questa sua vicinanza alla nostra quotidianità, Maria è una sorella che ci insegna a vivere le cose comuni in maniera non comune, è un modello da imitare per la nostra vita cristiana, che ci invita a liberarci dei tanti peccati che opprimono le nostre anime per seguirla sulla strada che conduce a Cristo.

3. Predragi bratje in sestre, carissimi fratelli e sorelle, affidiamo alla Madonna della Salute la Chiesa e la Città di Trieste. In modo particolare affidiamo alla sua materna protezione le famiglie, sempre più minacciate dalle devastanti ideologie del gender che Papa Francesco, con ammirevole e profetica costanza, continua a denunciare come “colonizzazioni ideologiche”. Affidiamo alla sua materna protezione tutto il mondo della sanità che la subdola pandemia da Covid-19 continua a tenere impegnato in una sfida senza precedenti, affinché, con la professionalità, non venga meno la dedizione, il coraggio e l’umanità. Affidiamo alla sua materna protezione i nostri ammalati e anziani sempre più soli, sempre più impauriti in un tempo in cui la vita comunitaria risulta essere tanto incerta nelle sue mete e tanto frammentata nelle sue relazioni. Affidiamo alla sua materna protezione il mondo del lavoro sopraffatto in alcuni suoi settori dagli sconvolgimenti indotti dalla pandemia, affinché tutta la società sia pronta a dare ad esso risposte di fattiva solidarietà. Affidiamo alla sua materna protezione i nostri cuori: implorare Maria, quale avvocata nostra presso il Figlio Gesù, significa sperare in un mondo trasformato dalla giustizia e dalla pace, a partire dalla conversione dei nostri cuori. Oggi, in questa festa, accanto al suo cuore di Madre, mettiamo il nostro cuore, implorandola di farlo palpitare di amore per Cristo, per la Chiesa, per chi è povero e solo, per chi cerca solo un sorriso o una carezza per poter andare avanti nella vita! Amen!