parallax background

Maria, Trieste e la riconciliazione

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


MARIA, TRIESTE E LA RICONCILIAZIONE


✠ Giampaolo Crepaldi


Cappella della Madre della Riconciliazione, 30 aprile 2022



Cari fratelli e sorelle in Cristo Signore!

1.      Celebriamo oggi la memoria della Madre della Riconciliazione, strettamente legata a questa cappella, dove ora si trova il quadro della Madonna Addolorata di fronte al quale nel 1945, nelle convulse fasi finali della seconda guerra mondiale qui a Trieste, il mio venerato predecessore S.E. Mons. Antonio Santin pregò prima di salire a Castello dove andò ad implorare il comando nazista di desistere dal distruggere la Città. La Madonna lo aiutò e Trieste fu salva. Ora questa sacra immagine, destinata fino a poco tempo fa al culto privato dei Vescovi tergestini, è diventata oggetto di venerazione popolare con il nome prezioso di Madre della Riconciliazione. Nato da Maria, infatti, il Figlio suo Gesù Cristo ha operato la riconciliazione di Dio con l’umanità. Come non andare con il pensiero alle tragiche vicende storiche di odio, violenza e inimicizia vissute dalla nostra Città, emblematicamente rappresentate dai monumenti della Risiera di San Sabba e dalla Foiba di Basovizza. Vicende le cui dolorose conseguenze non devono continuare a pesare sul presente e sul futuro della Città, chiamata invece ad una profonda riconciliazione capace di aprire una feconda stagione di amicizia civile. Questa Cappella vuole essere uno stimolo affinché la Città diventi sempre più un testimone credibile e profetico di riconciliazione: una Città unificata nel proprio intimo, rinnovata e capace di donare riconciliazione agli altri. Sì, Trieste ha il cuore e l’anima per essere la Città della riconciliazione, della concordia e della pace! Pertanto, tutte le iniziative che vanno in questa direzione e che si stanno mettendo a punto in questi giorni da parte del Sindaco e dell’Amministrazione comunale sono benedette.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, nel brano del Vangelo che è stato proclamato, l’evangelista Giovanni ci descrive una scena assai singolare: i discepoli di Gesù sono su una barca e stanno facendo la traversata del lago di Tiberiade, diretti a Cafarnao. È buio, il mare è agitato, soffia un forte vento, loro sono pieni di paura e Gesù non è con loro. Mi sembra che possiamo trarre subito un salutare insegnamento: avventurarsi nella difficile traversata della vita, personale e collettiva, senza di Lui è rischioso e temerario. Senza di Lui siamo nel buio e nel buio è impossibile orientarsi; senza di Lui siamo preda del vento delle passioni, molto spesso disumane e violente; senza di Lui siamo vittime di paure paralizzanti; senza di Lui siamo senza il conforto di una guida sicura. Di fronte all'immagine della Madre della Riconciliazione, possiamo ben dire che anche Trieste fu vittima di una burrasca provocata da movimenti e ideologie senza Dio che seminarono anche qui distruzione e morte. Possiamo anche dire che in quel contesto ci fu un cristiano – il Vescovo Santin – che riuscì a far valere le ragioni di Dio e la Città fu salva. Quando si perde la strada Dio si perde la strada anche dell’uomo, della sua promozione e della pace. Ne è un esempio attuale quello che sta avvenendo con le innumerevoli guerre in corso, soprattutto in Ucraina nel cuore dell’Europa. È tempo di dare cittadinanza a Dio nelle barche traballanti della nostra vita personale e collettiva: allora Egli verrà e, una volta presente e accolto, ci dirà una parola di verità e di consolazione. Mentre ringrazio di cuore le autorità presenti e quanti hanno contribuito con le loro professione a riconsegnare alla vita spirituale della Città questa cappella, vogliamo affidare alla Vergine Maria la nostra Trieste, implorandola di tenere lantane da essa le ragioni dell’inimicizia e di renderla pronta ad affermare sempre le ragioni sacrosante della riconciliazione, dell’amicizia e della pace.