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Papa Benedetto XVI è stato accolto nell’abbraccio del Padre celeste


Cari sacerdoti, diaconi, consacrati e consacrate, fratelli e sorelle,
con il cuore pieno di dolore e di tristezza, sono a comunicarvi che il Papa emerito Benedetto XVI è stato accolto nell'abbraccio del Padre celeste. Nella sua vita di cristiano, di sacerdote, di vescovo e di papa è stato sempre il servo fedele, che il padrone, di ritorno dalle nozze, ha trovato sveglio e pronto (cf. Lc 12,36-38); è stato il pastore che ha servito la Chiesa assicurando al gregge di Cristo le cure necessarie; è stato il testimone del Vangelo che ha dato prova di operosa vigilanza e di generosa dedizione alla causa del Regno di Dio. Ora, la sua anima è nelle mani di Dio” (cf. Sap 3,1) ed è nella pace. Il doloroso distacco dalla sua cara e amata figura è illuminato dalla speranza dell’immortalità: “Ai tuoi occhi la vita non è tolta ma trasformata – ricorda la liturgia –; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un’abitazione eterna nel Cielo” (Prefazio dei defunti). Tutto acquista valore e significato, infatti, se viene considerato nella prospettiva dell’eternità. Anche in questo momento di sofferto distacco dall'amato Pontefice Benedetto XVI, dobbiamo far tesoro di quanto scritto da San Pietro nella sua Lettera, dove esorta a tener viva nel cuore la prospettiva della speranza, di una “speranza viva” (1,3). Di fronte all’inevitabile dissolversi della scena di questo mondo, è data la promessa di un’“eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce” (v. 4), perché Dio lo ha rigenerato, nella sua grande misericordia, “mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti” (1,3).
Colgo l'occasione per assicurare la mia preghiera e la mia benedizione

+Giampaolo Crepaldi

Trieste, 31 dicembre 2022