X STAZIONE
Lc 23,44-48 (La morte di Gesù e la conversione del centurione)
✠ Enrico Trevisi
Cattedrale di San Giusto, 18 aprile 2025
Ci ha amati fino alla fine. Questa morte di Croce è una dichiarazione di amore per me, per noi. È una Rivelazione nel buio del non-senso.
È una luce che può accecare. Sono tentato di distogliere lo sguardo, di staccare gli occhi, di vedere altro. Nel mio bisogno di leggerezza, anche di frivolezza.
Il centurione romano invece, pur abituato ad assistere alla violenza, implicato nello spargimento del sangue innocente, pur se straniero rispetto ad una vicenda che sembrerebbe una diatriba religiosa dei giudei, sa vedere oltre. Sa scorgere il disegno di Dio.
Anch’io voglio restare in contemplazione. Non vedo solo il sangue versato, il giusto condannato, l’innocente trafitto. Io contemplo il Dio Amore che si dona per me, fragile e peccatore come sono.
Contemplo il tuo volto, Signore. E ascolto il tuo silenzio che squarcia la babele delle inutili chiacchere del mondo.
Voglio fermare il tempo. Voglio che il mio cuore si apra a questo amore che affronta e vince la morte. Non posso distogliere lo sguardo dal tuo volto. Non posso staccare gli occhi da te Crocifisso. Non voglio vedere altro se non il tuo Amore.
E che i miei occhi lucidi possano riconoscerti ancora. E accendere la mia fede, e anche i miei passi.
Donaci Signore di non cedere alle tentazioni della violenza ma di tenere fisso lo sguardo sul tuo Amore. Donaci Signore di resistere alla paura che genera rassegnazioni per restare a contemplare il tuo volto, e riflettere sui fratelli la tua luce. Tu Signore Crocifisso sei il fondamento della nostra speranza e il coraggio per il futuro.