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10° Anniversario del Redemptoris Mater

DIOCESI DI TRIESTE

10° ANNIVERSARIO DEL SEMINARIO REDEMPTORIS MATER

✠ Giampaolo Crepaldi

Trieste, 1 febbraio 2021

 
 
Carissimi fratelli e sorelle,
1.        Sono lieto di essere qui oggi a presiedere questa Santa Messa per ricordare l’istituzione, avvenuta dieci anni fa, del Seminario Diocesano internazionale Redemptoris Mater di Trieste. Quel giorno il Signore Gesù ebbe uno sguardo di amore e di benevolenza verso la nostra Chiesa diocesana; oggi vogliamo tutti insieme ringraziarlo per quell’evento di grazia che ha già originato un suo fecondo dinamismo con l’ordinazione di diversi sacerdoti che lo stanno servendo con l’annuncio del suo Vangelo, in conformità ai tratti peculiari della sua missione ben delineati nel brano evangelico che la liturgia ci ha appena proposto. Si racconta che Gesù portò i suoi discepoli in terra pagana in una regione dove non si conosceva il vero Dio e dove a farla da padrone era Satana, tanto che una legione di spiriti impuri si era anche impossessata di un uomo. In quella terra arrivò Gesù che liberò quel poveraccio dal potere dei demoni che finirono tutti nei corpi di duemila porci che perirono rovinosamente. Ma le sorprese non sono finite. Racconta il Vangelo che i pagani, impauriti da Gesù che aveva scombinato i loro interessi economici con la morte dei porci, lo pregarono di lasciare i loro territori. Vivevano su un ordine di peccato, mentre Gesù era venuto per abolire quell’ordine per sostituirlo con quello della verità e della grazia. È in questa soprannaturale prospettiva evangelica di grazia e di verità che si colloca il Seminario Redemptoris Mater, chiamato a formare i sacerdoti che devono continuare nelle terre pagane del nostro tempo la missione liberatrice e salvatrice del Signore Gesù.
2.        Carissimi fratelli e sorelle, in questo giorno di ringraziamento, con la memoria dobbiamo andare al Cenacolo dove, dieci anni fa, firmai il decreto istitutivo di questo Seminario. Là Gesù, prima della sua morte, ci donò i sacramenti dell’Eucaristia e del Sacerdozio. In quel luogo, Egli offrì da mangiare il suo Corpo dato e da bere il suo Sangue versato, chiedendo ai suoi apostoli di continuare a fare questo in Sua memoria, che si attualizza nella Santa Eucaristia affinché anche noi diventiamo un popolo incendiato dall’amore di Dio. Là Gesù ci donò i sacerdoti, che, attraverso il loro ministero, sono l’oggi di Cristo “che annuncia ai poveri un lieto messaggio; che proclama ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista”. Sono l’oggi di Cristo “che predica un anno di grazia del Signore”. Il Cenacolo è e deve continuare ad essere il DNA di questo Seminario. Se si perdesse la memoria del Cenacolo si perderebbe la grazia originale e originante di questo Seminario. Nelle mutevoli e talvolta strampalate contingenze storiche, il Cenacolo resti il punto fermo di riferimento fontale di questa Istituzione formativa. È bene tenere presente che Gesù vi giunse dopo il trionfale ingresso in Gerusalemme e che se ne uscì per andare incontro all’ignominia della Crocifissione e alla morte. A dieci anni dall’istituzione di questo Seminario, vogliamo allora fare nostra, come una consegna impegnativa e feconda, la preghiera che nel Cenacolo Gesù elevò al Padre: “Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità” (Gv 17,13-19). Alla Redemptoris Mater, che nel Cenacolo con gli Apostoli ricevette il dono incomparabile dello Spirito del Risorto, affidiamo questo Seminario affinché lo custodisca e lo coltivi con la sua materna tenerezza.