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Lettera del Vescovo per la Giornata Mondiale della Vita Consacrata

DIOCESI DI TRIESTE

GIORNATA MONDIALE DELLA VITA CONSACRATA

Lettera del Vescovo

 
 

Cari Presbiteri e Diaconi, Consacrati e Consacrate, fratelli e sorelle in Cristo!

Ogni anno la Giornata Mondiale della Vita Consacrata porta con sé l’invito a conoscere meglio chi ha scelto di seguire Gesù più da vicino e per dirgli grazie. Al tempo stesso offre ai religiosi e religiose l’opportunità di riflettere sul senso della loro chiamata e per rinfrescarne le motivazioni. La Giornata, che normalmente si celebra il 2 febbraio festa della Presentazione del Signore, a causa della pandemia in corso, nella nostra Diocesi verrà anticipata a domenica 31 gennaio, memoria di San Giovanni Bosco.

Questa Giornata ha la sua icona più eloquente nella figura dell’anziano Simeone, che esprime la totale donazione della propria vita per quanti sono stati chiamati a riprodurre nella Chiesa e nel mondo, mediante i consigli evangelici, i tratti caratteristici di Gesù vergine, povero e obbediente. Lo sguardo di Simeone vede nel piccolo Gesù al tempio il compimento delle promesse di Dio, la grazia che vale più di tutto. Infatti, seguire Dio è lasciare ogni cosa perché si è stati rapiti dal suo sguardo, perché in Lui si è intravisto il tutto, perché Lui è l’amore vero. Dice Papa Francesco: “La vita consacrata è questa visione. È vedere quel che conta nella vita. È accogliere il dono del Signore a braccia aperte, come fece Simeone. Ecco cosa vedono gli occhi dei consacrati: la grazia di Dio riversata nelle loro mani. Il consacrato è colui che ogni giorno si guarda e dice: Tutto è dono, tutto è grazia”.

Cari fratelli e sorelle, anche in questo tempo di grave sofferenza per il perdurare della pandemia che ci sta facendo sentire tutti più indifesi e soli con un senso di smarrimento e di incertezza, vogliamo ringraziare il Signore per la preziosa testimonianza dei consacrati e delle consacrate nella nostra Chiesa diocesana e nella nostra Trieste. Nonostante le gravi e dolorose difficoltà del momento presente, essi non si sono allontanati dalla loro missione, ma hanno continuato ad andare avanti con generosità e dedizione, esponendosi anche a pericoli. È la loro missione e il Vangelo domanda loro questo. Il nostro grazie va a loro, con affetto e stima: essi si prendono cura di Dio e custodiscono il suo Amore, testimoniandolo all’uomo d’oggi, smarrito e confuso.

Invocando la materna protezione della Vergine Maria che, con la sua consacrazione, divenne Madre di Dio e Madre della Chiesa, sono ad assicurare la mia preghiera e benedizione.

✠ Giampaolo Crepaldi

Trieste, 26 gennaio 2021