parallax background

Solennità del Corpus Domini

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


CORPUS DOMINI


✠ Giampaolo Crepaldi


Monte Grisa, 6 giugno 2021



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1.        Pur dovendo ancora fare i conti con la dolorosa pandemia che ci ha colpiti, vogliamo offrire quest'oggi, anche se in modalità diverse, il tradizionale tributo di amore e di devozione che merita il Corpus Domini. La santa Eucarestia è il Corpo di Cristo donato ed è il Sangue di Cristo effuso. Essa è il sacramento del sacrifico di Cristo: attraverso i santi segni del pane e del vino consacrati, infatti, ci viene data la grazia di essere presenti e contemporanei al sacrifico di Cristo sulla Croce. Lo Spirito Santo, attraverso le parole del sacerdote, trasforma il pane ed il vino nel Corpo offerto e nel Sangue sparso. Dopo quelle parole, ciò che noi contempliamo è solo apparentemente pane; è solo apparentemente vino: in verità essi sono il Corpo ed il Sangue di Cristo, sono Cristo che offre se stesso. Più di mille anni fa, a Lanciano in Abruzzo, un sacerdote stava celebrando la Messa e, proprio al momento della consacrazione, gli venne il dubbio se veramente il pane e il vino potessero diventare il Corpo e il Sangue del Signore. In quel frangente, Dio trasformò, anche visibilmente, il pane in Carne e il vino in Sangue. Il dato più singolare è che si possono ancora oggi vedere questa Carne e questo Sangue che hanno le caratteristiche di una persona viva.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, con questa solenne celebrazione nel santuario mariano di Monte Grisa noi adoriamo Cristo Signore, il suo Corpo offerto in sacrificio per noi ed il suo Sangue effuso per la remissione dei peccati che ci donano la forza della sua redenzione che penetra ed invade la nostra vita e quella di ogni generazione umana. Mai come in questo momento di adorazione noi possiamo dire con la Madonna: "di generazione in generazione la Sua misericordia si stende su quelli che lo temono". Questa mirabile e consolante verità esige da parte nostra una seria e costante coerenza eucaristica, oggi purtroppo messa avventatamente in discussione da chi insegna che si possa combinare insieme una personale situazione di peccato e la comunione eucaristica. Fu san Paolo stesso che, nella sua Prima Lettera ai Corinti, ci avvertì circa il pericolo che corre la nostra anima quando riceve il corpo e il sangue di nostro Signore in modo indegno. Come cristiani non possiamo ignorare questa fondamentale esigenza di coerenza. Essa vale anche per coloro che occupano posizioni di rilievo che rifiutano gli insegnamenti fondamentali della Chiesa, ma pretendono che sia loro consentito di ricevere la comunione.

3. Carissimi fratelli e sorelle, tra poco sul panoramico belvedere di questo Santuario benedirò con il Santissimo Sacramento la nostra Città. Sarà un atto che vuole esprime l'amore del Signore per Trieste, atto che accompagneremo con la nostra fede che ci rende consapevoli che dentro alle divisioni di ogni genere, Egli costruisce la vera unità; dentro all’estraneità dell’uomo all’uomo, Egli edifica la vera fraternità; dentro alla coesistenza di tanti egoismi, Egli genera la comunione. Con la nostra fervorosa preghiera chiederemo al Signore di benedire chi ci amministra, perché lo faccia sempre con sapienza e dedizione; gli sposi, perché vivano con gioiosa e feconda fedeltà il loro amore coniugale; i nostri sacerdoti, perché lo servano con il loro ministero svolto nella carità pastorale; i nostri religiosi e religiose, perché con la loro consacrazione illuminino le nostre giornate rese particolarmente faticose dalla pandemia; i nostri giovani, perché si spendano per i valori veri e autentici; i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario chiamati oggi a dare testimonianza di dedizione e di coraggio; ai volontari della solidarietà e della carità in una stagione sociale ed economica molto incerta e rischiosa. Se amiamo l'Eucaristia, che è il Corpo di Cristo, non possiamo non amare i nostri fratelli, che formano il Corpo mistico di Cristo. Ogni volta che riceviamo Gesù, ogni volta che ci avviciniamo a Lui, presente nel Tabernacolo, noi ci rendiamo vicini a tutti fratelli. Mettiamo tutto nelle mani di Maria che, nell’accettare liberamente la sua divina maternità, divenne la dimora del pane della vita la cui fragranza allieta le giornate dei cristiani.