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Incontro di preghiera per la Giornata del Creato

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


GIORNATA DEL CREATO, INCONTRO ECUMENICO


✠ Giampaolo Crepaldi


Chiesa di San Spiridione, 29 settembre 2021



Eminenza Reverendissima, carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!

1.       Sono particolarmente onorato di offrire una breve riflessione in occasione di questa celebrazione ecumenica per la Giornata del creato, promossa dalle Chiese Cattolica e Ortodosse di Trieste. Per questa significa circostanza Papa Francesco, il Patriarca ecumenico Bartolomeo e l’Arcivescovo di Canterbury Justin hanno reso pubblico un loro Messaggio con il quale sollecitano una fervorosa preghiera e una cura più responsabile della creazione di Dio. Scrivono: “Mentre i leader mondiali si apprestano ad incontrarsi a Glasgow a novembre per deliberare sul futuro del nostro pianeta, preghiamo per loro e riflettiamo su quali sono le scelte che tutti dobbiamo compiere. Perciò, come guide delle nostre Chiese, esortiamo tutti, quale che sia la loro fede o visione del mondo, a cercare di ascoltare il grido della terra e delle persone povere, esaminando il proprio comportamento e impegnandosi a compiere sacrifici significativi per il bene della terra che Dio ci ha donato”. È un invito autorevole e pressante ad una maggiore unità spirituale e ad una maggiore consapevolezza sociale che devono trovare nell’esperienza della recente pandemia che ha tutti coinvolto - poveri e ricchi, deboli e forti – questa lezione attualissima: dipendiamo gli uni dagli altri, nessuno è al sicuro finché non lo sono tutti, le nostre azioni influiscono sugli altri e ciò che facciamo oggi influenza quello che accadrà domani.

2.         Eminenza, carissimi fratelli e sorelle, nel Messaggio troviamo un significativo riferimento al Vangelo di Luca, dove l’evangelista racconta dell’uomo ricco e stolto che accumula una grande abbondanza di grano, dimenticando che la sua vita è limitata (Lc 12, 13-21) e del figliol prodigo, che prende prima la sua eredità solo per sperperarla e finire affamato (Lc 15, 11-32). Questi racconti evangelici ci invitano a riconoscere il nostro posto nella lunga storia dell’umanità. In definitiva è l’invito all’esercizio di una più puntuale responsabilità individuale e collettiva per il creato che ci ha dato Dio, quale punto di partenza essenziale per la sostenibilità sociale, economica e ambientale. Tale responsabilità si misura con il metro morale – severo, ma ineludibile per un cristiano – dell’impatto che hanno le nostre scelte sulle persone che vivono in povertà. Nella sua Dottrina sociale la Chiesa Cattolica ha formulato il principio dell’opzione preferenziale per i poveri. In questa ottica esigente le persone che subiscono le conseguenze più catastrofiche degli abusi ambientali sono quelle più povere del pianeta. È scritto nel Messaggio: “Serviamo un Dio di giustizia, che si compiace nella creazione e crea ogni persona a Sua immagine, ma che ascolta anche il grido delle persone povere. Perciò c’è in noi una chiamata innata a rispondere con angoscia quando vediamo questa ingiustizia devastante”.

3. Eminenza, carissimi fratelli e sorelle, a fronte di tanti e drammatici problemi, si impone la scelta della cooperazione. È questo il modo migliore per affrontare con lungimiranza le crisi che attanagliano il mondo: sanitaria, ambientale, alimentare, economica e sociale, che sono tutte profondamente interconnesse. È scritto nel Messaggio: “Tali crisi ci pongono dinanzi a una scelta. Ci troviamo nella posizione unica di decidere se affrontarle con poca lungimiranza e speculando o se coglierle come un’opportunità di conversione e trasformazione. Se pensiamo all’umanità come a una famiglia e lavoriamo insieme per un futuro basato sul bene comune, potremo ritrovarci a vivere in un mondo molto diverso. Insieme possiamo condividere una visione della vita in cui tutti prosperano. Insieme possiamo scegliere di agire con amore, giustizia e misericordia. Insieme possiamo camminare verso una società più giusta e appagante, con al centro coloro che sono più vulnerabili”. In questo nostro incontro di preghiera, a nome delle nostre comunità ecclesiali, ci rivolgiamo ad ogni cristiano, ad ogni credente e ad ogni persona di buona volontà, invitandolo a fare proprio il monito biblico: “Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza” (Dt 30, 19).