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Mandato agli Insegnanti di Religione

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


MANDATO AGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE


✠ Giampaolo Crepaldi


Parrocchia di San Luca, 18 ottobre 2021



Cari insegnati di religione

1.       Sono particolarmente lieto di incontrarvi in occasione del mandato che in questa santa eucaristia vi affiderò, affinché, con la vostra vita e con la vostra preparazione professionale, siate un punto di riferimento nell'ambito della scuola e, soprattutto, nelle relazioni con i vostri alunni e con gli altri colleghi. Consentitemi di esprimere la mia gratitudine per la generosa disponibilità che avete dimostrato nell'anno passato, funestato dalla pandemia che ha condizionato in maniera marcata anche il mondo della scuola. È stata e continua ad essere un'esperienza carica di dolorosi interrogativi che, in questa occasione, avete voluto confrontare con la figura di San Giuseppe. Papa Francesco, nella Lettera apostolica Patris corde, pubblicata per celebrare il 150° anniversario della dichiarazione del Santo come patrono della Chiesa universale, ha scritto: "Tante volte, nella nostra vita, accadono avvenimenti di cui non comprendiamo il significato. La nostra prima reazione è spesso di delusione e ribellione. Giuseppe lascia da parte i suoi ragionamenti per fare spazio a ciò che accade e, per quanto possa apparire ai suoi occhi misterioso, egli lo accoglie, se ne assume la responsabilità e si riconcilia con la propria storia".

2.        Cari insegnanti, nella stessa Lettera apostolica Papa Francesco descrive, in modo toccante, San Giuseppe come padre della tenerezza, dal coraggio creativo, lavoratore, sempre nell’ombra. Egli è, infatti, la persona più nascosta dei vangeli, come a sottolineare l’importanza delle persone comuni, quelle che, lontane dai riflettori, si adoperano ogni giorno per il bene di tutti, infondono speranza ed educano al bene. Papa Francesco sottolinea un altro prezioso insegnamento che giunge a noi da San Giuseppe: “Tutte le volte che qualcuno si assume la responsabilità della vita di un altro, in un certo senso esercita la paternità nei suoi confronti". È questa la missione - paterna e materna - che siete chiamati a svolgere, con discrezione e costanza, nella grande e composita comunità scolastica: assumere la responsabilità della vita di un altro! Il mandato che vi affido pertanto è quello di educare i bambini e i giovani di oggi a scoprire nel Vangelo di Gesù l'orizzonte di senso che consenta a loro di diventare domani uomini e donne capaci di vivere in pienezza e responsabilità la loro vita, purché la vostra missione scolastica si sviluppi nella consapevolezza che "ogni vera vocazione nasce dal dono di sé". Invoco su di voi la protezione paterna di San Giuseppe e dell'evangelista San Luca, del quale celebriamo oggi la memoria, e vi affido alla cura materna delle Vergine Maria.