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Battesimo del Signore | In memoria del Vescovo Lorenzo

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


BATTESIMO DEL SIGNORE
IN MEMORIA DEL VESCOVO LORENZO BELLOMI


✠ Giampaolo Crepaldi


Parrocchia Beata Vergine del Soccorso, 9 gennaio 2022



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!

1.      Con l’odierna celebrazione del Battesimo del Signore giunge a conclusione il tempo liturgico del Natale e prende avvio quello ordinario, che auspichiamo ricco di fede e di opere buone. Il brano del Vangelo che è stato proclamato ci porta sulla riva del fiume Giordano e ci presenta una nuova rivelazione della divinità di Gesù Cristo. Egli, pur non avendo bisogno di essere battezzato e mescolato tra la folla dei peccatori, andò da Giovanni il Battista e chiese il battesimo. E mentre Giovanni lo stava battezzando, il Vangelo ci informa che “il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Lc 3,21-22). È il resoconto di un evento gravido di implicazioni solenni e decisive. Quali? Una su tutte: la proclamazione pubblica da parte delle altre persone della Santissima Trinità, il Padre e lo Spirito Santo, che Gesù è Figlio di Dio e Messia. Lo Spirito Santo che scende visibilmente su di Lui e la voce del Padre che si fa sentire dal cielo, garantiscono sulla sua identità di Figlio di Dio e lo presentano al mondo perché accolga la sua persona e il suo messaggio.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, la memoria del Battesimo di Gesù è occasione propizia per riscoprire il nostro battesimo, cioè l’evento sacramentale con cui siamo divenuti cristiani. Da allora, il Signore ci ha accolto nella sua famiglia, la famiglia dei figli di Dio! Da allora, è stato abilitato il nostro ruolo nella Chiesa e nel mondo come testimoni e missionari del Vangelo. In una sua catechesi, Papa Francesco affermò: “Può nascere in noi una domanda: ma è davvero necessario il Battesimo per vivere da cristiani e seguire Gesù? Non è in fondo un semplice rito, un atto formale della Chiesa per dare il nome al bambino e alla bambina? … Non è una formalità! È un atto che tocca in profondità la nostra esistenza. Un bambino battezzato o un bambino non battezzato non è lo stesso. Non è lo stesso una persona battezzata o una persona non battezzata. Noi, con il Battesimo, veniamo immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù, il più grande atto d’amore di tutta la storia; e grazie a questo amore possiamo vivere una vita nuova, non più in balìa del male, del peccato e della morte, ma nella comunione con Dio e con i fratelli” (Udienza Generale, 8 gennaio 2014).

3.         Carissimi fratelli e sorelle, in questa santa Eucaristia ricordiamo, con affetto e gratitudine, S.E. Mons. Lorenzo Bellomi, mio venerato e amato predecessore, che ci lasciò venticinque anni fa. In sua memoria è stata recentemente pubblicata una raccolta di alcuni suoi scritti che ci offre la possibilità di conoscere sia la sua anima dove coltivava il fecondo legame di fede e di amore con il Signore Gesù, sia l’intelligenza del pastore di una Chiesa avviata in un cammino di rinascita secondo i dettami e lo spirito del Concilio Vaticano II. In feconda sintonia con la festività odierna del Battesimo di Gesù, rivolgendosi ai fedeli laici il Vescovo Lorenzo li esortava con queste parole: “La spiritualità laicale è totale e totalizzante perché ogni battezzato è figlio di Dio e cerca di imitare la santità stessa di Dio” (cf. Mt 5,48). Inoltre, risulta luminoso ed esigente un passaggio del suo testamento: “Alla Santa Chiesa Tergestina mi sono donato tutto, anche se cosciente della mia povertà. Non la dimenticherò”. Questo lascito testamentario del Vescovo Lorenzo resta come un richiamo esemplare che invita la Chiesa di Trieste ad essere in Cristo e per Cristo, una feconda e luminosa testimone di fede, di speranza e di carità. Alla Vergine Maria, Madre dei battezzati, chiediamo la grazia della fedeltà a Cristo Signore, pronti a donarci, come il Vescovo Lorenzo, totalmente a Lui e alla Chiesa.