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Solennità di S. Giuseppe e anniversario del Vescovo

 
 


DIOCESI DI TRIESTE


Solennità di S. Giuseppe
Annniversario del Vescovo



Nella solennità di San Giuseppe, l'Arcivescovo monsignor Giampaolo Crepaldi ha presieduto la Celebrazione dell’Eucaristia nel santuario di San Giuseppe della Chiusa con la comunità parrocchiale in festa per il suo Patrono.
A portare l’indirizzo di saluto e augurale è stato il Vicario Generale mons. Pier Emilio Salvadè. «A nome dei Vicari episcopali, dei sacerdoti, religiosi, diaconi e seminaristi Le dico auguri, auguri di cuore! Ci siamo ritrovati attorno all’altare in questa giornata in cui celebriamo con tutta la chiesa la Solennità di san Giuseppe. Siamo qui anche, Eccellenza, per pregare e ringraziare il Signore per il 21° anniversario di ordinazione episcopale di Lei nostro Vescovo Giampaolo. Sappiamo che questa chiesa-santuario le è molto cara! Festeggiare un anniversario significa fermarsi per dare senso al tempo vissuto e guardare avanti per il futuro. E fare tutto questo attor- no a Gesù, fonte e culmine di tutta la vita del- la Chiesa e di ogni vocazione. Essere vescovo significa avere un compito e un servizio. Il compito di guidare la comunità e di essere a servizio di essa. E fare tutto questo con coraggio creativo e cuore di padre. Eccellenza carissima nostro Arcivescovo Giampaolo, chiediamo al Signore che attraverso l’intercessione di san Giuseppe Lei possa continuare ad essere “padre” della Chiesa di Trieste, sempre con lungimiranza e carità apostolica. Ci faccia sempre e solo amare Gesù Cristo e la Chiesa! Con questi sentimenti di gratitudine e di auguri partecipiamo alla Celebrazione eucaristica, occasione di grazia per lei, per noi e per tutti».
Monsignor Crepaldi nella sua omelia è ritornato con la memoria al 19 marzo del 2001 quando, nella basilica di San Pietro in Vaticano, fu ordinato vescovo da papa Giovanni Paolo II e ha ringraziato il Signore per questi 21 anni di episcopato durante i quali si è sentito particolarmente sostenuto dalla intercessione e protezione di san Giuseppe. Essere vescovo non è mai stato semplice nella storia e non lo è nel particolare momento storico che stiamo vivendo per cui è necessario tributare un ringraziamento a san Giuseppe che sempre intercede presso il trono di Dio per accompagnare la Chiesa nel cammino di fedeltà al suo sposo che è Cristo. San Giuseppe è figura mirabile che nel silenzio ha sempre obbedito a Dio. La vera obbedienza cristiana è l’obbedienza a Dio, uscire dalle logiche mondane per concentrare il cuore e la mente su un’unica obbedienza che è la sola che può guadagnarci la salvezza. Il grande ministero di san Giuseppe è stato un ministero di cura, verso Maria e verso Gesù. Questo atteggiamento deve essere lo stesso cui deve attenersi un vescovo che deve fare in modo che il popolo santo di Dio creda in Gesù Cristo e nel suo Vangelo, che Gesù Cristo sia al centro di tutto e che il suo Vangelo sia il punto di riferimento essenziale per la vita di tutti. Quindi un vescovo deve prendersi cura di Cristo e del Cristo presente in mezzo al suo popolo. Come san Giuseppe anche un vescovo deve prendersi cura della sua sposa che è la Chiesa, in modo che la Chiesa particolare sia fedele a Cristo, conforme alla volontà del Signore. Sull’esempio di san Giuseppe anche il popolo di Dio ha la responsabilità di prendersi cura di Cristo e della Chiesa attraverso una generosa testimonianza, guidata dalla fede e dall’amore per Cristo e la Chiesa.
Il Vescovo ha poi invitato a pregare in particolar modo perché il Signore non faccia mai mancare alla sua Chiesa sante vocazioni sacerdotali e religiose e affinché il Signore, che sempre chiama alla vocazione, trovi ragazzi e ragazze pronti a dire il proprio sì al Signore. In questo momento così complicato e drammatico per la nostra Europa è poi necessario intensificare la preghiera per la pace. Esiste nel mondo il peccato dell’odio e della violenza e noi dobbiamo essere pronti a rispondere con la testimonianza della nostra fede che porta alla pace e alla riconciliazione.