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In memoriam del Vescovo Eugenio

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


IN MEMORIAM DEL VESCOVO EUGENIO


✠ Giampaolo Crepaldi


Cappella della Madre della Riconciliazione, 7 maggio 2022



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Risorto!

1.      Siamo qui riuniti nel ricordo del Vescovo Eugenio: lo ricordiamo con la preghiera di suffragio, con la gratitudine per averlo avuto come vescovo, con la volontà di continuare a rendere preziosa la sua eredità. Sappiamo che fu l'amore - discreto, ma forte e fedele - la cifra riassuntiva della sua persona e del suo ministero come Pastore della nostra Chiesa. Un amore appassionato per il Signore - costantemente affinato in una severa ascesi spirituale - che lo portò ad avere nel Vangelo la sorgente che nutriva la sua anima. Un amore generoso per la Chiesa - anche questo maturato con i suoi , mai inficiati dai se e dai ma - che servì per far maturare nel popolo di Dio il senso della fedeltà e della comunione. Un amore intessuto di amicizie intense e di relazioni condivise, di ascolto e condivisione, di attenzione verso l'uomo, soprattutto verso l'altro - quello di altra confessione cristiana, di altra religione, anche l'ateo o il nemico o il povero e il bisognoso - guardato con gli occhi di Dio e trattato sempre come un fratello e una sorella. Un amore che, alla fine, si è rivelato essere una grazia e una benedizione di Dio per la nostra Chiesa e per la nostra Trieste. Non sempre e non tutto fu facile e lineare per don Eugenio: in quelle dolorose circostanze, era sua consuetudine d’animo mantenere un silenzio composto e signorile, oppure sdrammatizzare con il gusto tutto suo della battuta.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, il brano del Vangelo di Giovanni che è stato proclamato ci ha presentato la parte finale del grande discorso di Gesù sul Pane di Vita, dove si racconta di un'accesa discussione dei discepoli tra di loro e con Gesù (Gv 6,60-66) che culminò con il dialogo di Gesù con Simon Pietro (Gv 6,67-69). Dinanzi alla crisi prodotta dalle sue parole e dai suoi gesti, Gesù si girò verso i suoi amici più intimi e disse: "Forse anche voi volete andarvene?". La risposta di Pietro, coraggiosa e ammirevole, confessa l’impossibilità di trovare vita fuori di Gesù: "Signore, da chi andremo?". Come Pietro anche don Eugenio, con tutto il fervore della sua anima - da cristiano, da prete, da vescovo - chissà quante volte disse: "Signore, da chi andremo?". Così deve essere anche per noi, pregando fiduciosi: Signore Gesù, roccia della nostra salvezza, continua a spezzare il Pane della Parola perché possiamo gustarne la sapienza. La tua Parola purifichi il nostro cuore da ciò che lo indurisce e lo rende refrattario all’azione dello Spirito. Il Padre ci attiri continuamente a Te affinché le nostre scelte, ispirate dalla gratitudine e mosse dalla fiducia, ci facciano rimanere sul sentiero della vita eterna che hai inaugurato con il sacrificio della Croce. Alla Vergine Maria affidiamo questi voti che abbiamo formulato nel grato ricordo del Vescovo Eugenio.