Elena Granata: la visione femminile dell’urbanistica e del bene comune alla Cattedra di San Giusto
“La Settimana Sociale vuole essere un crocevia di persone e progetti diversi, un luogo per condividere il presente e immaginare insieme il futuro, ricercando sempre nuove vie per costruire il bene comune” (Documento preparatorio alla Settimana Sociale dei cattolici in Italia, p. 10).
Mercoledì 13 marzo, con la Prof.ssa Elena Granata, Docente di Urbanistica al Politecnico di Milano, Vicepresidente della Scuola di Economia Civile, vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici in Italia, porremo l’attenzione su “La democrazia alla prova delle città. Ripartire dai luoghi e dalle comunità”. Intendiamo essere aiutati a diventare sempre più capaci di ascoltare e interpretare in modo responsabile, costruttivo e lungimirante i bisogni emergenti da città e territori, come luoghi di partecipazione democratica “nella costruzione di percorsi di progettazione dal basso per una cura condivisa e partecipata del bene comune; nella spinta propulsiva dei giovani per la cura dell’ambiente, a partire dai loro contesti di vita; nell’impegno di tante Chiese locali per la costruzione delle comunità energetiche, preziosa eredità della Settimana Sociale di Taranto” (ivi, p. 8).
Possiamo provare a dire che la partecipazione oggi avviene in forme molto diverse dal passato, molto più diffuse e distribuite sul territorio. E, spesso, siamo noi a non vederle, la sfida è saperle discernere. Afferma Elena Granata in una recente intervista con Alberto Baviera all’agenzia Sir: “c’è partecipazione intorno ai luoghi, alle comunità, come nel caso delle comunità energetiche. E, ancora, c’è l’attivismo nel recupero, nella rigenerazione. Ecco allora, la logica da seguire è quella che ci interessa di più andare a vedere cosa sta nascendo che quello che rimpiangiamo nel passato…”.
E continua: “vogliamo provare a raccontare un’“Italia con”: con energie, con attivismo, con l’inventiva, con imprese civili… Quindi è una questione di come guardiamo l’Italia oggi. Noi la vogliamo guardare leggendo soprattutto gli elementi di risveglio, di novità, di innovazione”.