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STORIA

Maria Madre e Regina

Memoria: Sabato precedente la domenica dell'Ascensione

Nel 1945, nel periodo più burrascoso della seconda guerra mondiale, quando la città di Trieste sembrava destinata alla distruzione, l'arcivescovo monsignor Antonio Santin, esaurita oramai ogni umana speranza, affidò la città nelle mani di Maria, impegnandosi con voto ad erigere una grande chiesa in suo onore qualora fosse stata risparmiata tanta desolazione. Passato il turbine della guerra e salvata la città si offrì l'occasione propizia per la realizzazione del voto del pio arcivescovo con la celebrazione del XVI Congresso eucaristico nazionale di Catania, il quale era stato preceduto dalla peregrinazione dell'effigie della Madonna di Fatima attraverso tutti i capoluoghi di provincia dell'Italia. Il Congresso si chiuse con la consacrazione della Nazione italiana al Cuore Immacolato di Maria e la decisione di erigere a Trieste un tempio a perenne ricordo dell'avvenimento. Il Sommo Pontefice Giovanni XXIII volle che il Tempio fosse dedicato a Maria, Madre e Regina. Alla posa della prima pietra, cui presenziò l'eminentissimo cardinale Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna, lo stesso Pontefice indirizzò un radiomessaggio in cui ricordava come col Tempio eretto sul Carso si intendessero celebrare le prerogative di colei che è Madre, perché ha generato corporalmente il Capo del Corpo Mistico e spiritualmente le membra; e che è Regina, perché muove il cuore del Figlio suo e possiede soavemente i cuori degli uomini. La solenne consacrazione avvenne il 22 maggio 1966 con la partecipazione dell'eminentissimo cardinale Ildebrando Antoniutti, prefetto della Congregazione dei Religiosi, assistito dai cardinali Giovanni Urbani, patriarca di Venezia e presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Arcadio Larraona, prefetto della Congregazione dei Riti, cui facevano corona il vescovo diocesano monsignor Antonio Santin e numerosi altri presuli della regione veneta e di altre diocesi italiane. Il Pontefice Paolo VI, allora regnante, con un nuovo telemessaggio auspicava che il nuovo Tempio fosse irraggiante simbolo perenne di intima adesione degli animi agli insegnamenti di Maria e pegno della sua protezione e intercessione. La Congregazione per il Culto Divino approvò in data 27 ottobre 1976 la speciale Messa a Maria Madre e Regina, e in data 29 aprile 1986 ne inserì la celebrazione come memoria obbligatoria nel calendario proprio della diocesi di Trieste.