parallax background

Ordinati tre nuovi diaconi permanenti

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


ORDINAZIONE DIACONALE DI MARCO EUGENIO BRUSUTTI, EMMANUELE NATOLI E PIERINO VALENT SIMONETTI


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 20 giugno 2021



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1.        Sono particolarmente lieto e onorato per la grazia che il Signore mi concede di ordinare tre diaconi permanenti – Marco Eugenio Brusutti, Emmanuele Natoli e Pierino Valent Simonetti – che, unitamente agli altri diaconi, renderanno più ricca la nostra Chiesa diocesana con le loro persone e il loro ministero. Di questo vogliamo rendere grazie al Signore da cui tutto dipende. Di questo vogliamo rendere grazie anche alle loro famiglie, in particolare alle spose di due candidati che hanno offerto il loro prezioso consenso per questa ordinazione; un grazie che si allarga fino ad abbracciare le comunità cristiane che in questi lunghi anni di preparazione sono state loro accanto con l'amicizia e i responsabili del loro cammino formativo, don Giorgio Petrarcheni, gli amici e i conoscenti che, in una maniera o in un'altra, hanno offerto il loro sostegno. Preghiamo in questa santa liturgia perché i nuovi diaconi entrino sempre più nel ministero che viene loro affidato: se il sacerdozio è un’assimilazione a Cristo in quanto capo del suo popolo, il diacono partecipa alla persona di Gesù che ha detto di se stesso di essere servo: "Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti" (Mt 10,45).

2.         Carissimi Marco Eugenio, Emmanuele, Pierino, sant’Ignazio di Antiochia scrisse nella Lettera ai Tralliani che i diaconi traggono il loro nome dal fatto che essi servono ai misteri di Cristo. Proprio per questo devono custodire il proprio cuore puro da ogni vizio per piacere a Dio e per poter provvedere agli uomini in ogni opera buona (cf. 2.3). Se volete dunque comprendere quello che sta per accadere nelle vostre esistenze con l'ordinazione, dovete guardare a Cristo, alla sua vita, ai misteri della sua esistenza che illuminano nello stesso tempo anche la vostra. Non potete comprendere nulla di voi stessi se non guardate Cristo (cf. GS 22). Il diacono è colui che vive di Cristo per manifestarne la presenza vivendo in mezzo agli uomini. Sostenuti dalla grazia sacramentale, la Chiesa vi invia a servire il popolo di Dio in comunione con il vescovo – per l’ordinazione diaconale è previsto che soltanto il vescovo imponga le mani: questo significa che il diacono è legato in modo speciale al vescovo nei compiti della sua diaconia (CCC 1569) – e con tutto il presbiterio diocesano. La vostra missione e il vostro ministero si concretizzeranno nella proclamazione della Parola di Dio, nelle opere di carità, nel servizio liturgico all’altare e nella testimonianza in famiglia e nel lavoro. In questo modo parteciperete a quella mirabile e potente azione di Cristo che riconduce a sé tutto il mondo.

3. Carissimi Marco Eugenio, Emmanuele, Pierino, san Proclo di Costantinopoli nel suo Discorso per l’Epifania, scrisse: "Cristo apparve al mondo e, mettendo ordine nel mondo in disordine, lo rese bello" (n. 7). Ecco delineato un bel programma di vita per voi diaconi: mettere ordine nel mondo. Come? Attraverso la carità, che riesce a mettere ordine perché è capace di rigenerare i cuori. Al disordine del male, dell'ingiustizia, della violenza – tutte cause di morte – essa sostituisce l’ordine dell’accoglienza, della donazione, dell’amore disinteressato, della gioia e della pace. In questa prospettiva, sono a chiedervi di avere una particolare attenzione verso i poveri e i bisognosi, facendo tesoro del pressante richiamo che la Sacra Scrittura affida a loro. La Parola di Dio, infatti, indica che i poveri sono quanti non hanno il necessario per vivere perché dipendono dagli altri. Sono l’oppresso, l’umile, colui che è prostrato a terra. Eppure, dinanzi a questa schiera di indigenti, Gesù non ha avuto timore di identificarsi con ciascuno di essi. Sfuggire da questa identificazione equivale a mistificare il Vangelo e annacquare la rivelazione. Il Dio che Gesù ha voluto rivelare è questo: un Padre generoso, misericordioso, inesauribile nella sua bontà e grazia, che dona speranza soprattutto a quanti sono delusi e privi di futuro. Vi affido alla Vergine Maria che, con la sua materna protezione, saprà coltivare in voi quella ardente e generosa carità che contribuisce a mettere ordine nel mondo per renderlo più bello.