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Solennità di Maria assunta in Cielo

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


SOLENNITÀ DI MARIA ASSUNTA IN CIELO


✠ Giampaolo Crepaldi


Repentabor-Monrupino / Muggia Vecchia, 15 agosto 2022



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!

1.      Oggi la Chiesa celebra l’Assunzione della Beata Vergine Maria: dopo aver vissuto su questa terra, la Madonna è stata assunta in anima e corpo alla gloria del cielo. In questa festa mariana, tra le più importanti e le più antiche, risuona l’annuncio centrale della fede cristiana: Cristo è risuscitato dai morti! Oggi, infatti, contempliamo la potenza vittoriosa della risurrezione di Cristo nella persona di Maria. In Lei costatiamo la consolante verità annunciata da San Paolo: “Se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti”. Maria, terminato il corso della sua vita terrena, non ha conosciuto nel suo corpo, come accade per ciascuno di noi, la corruzione del sepolcro, ma è entrata nella vita eterna con la sua intera persona, anima e corpo. Non poteva conoscere la corruzione del sepolcro colei che aveva generato il Signore della vita; non poteva essere sottoposto alla distruzione del sepolcro quel corpo nel quale il Verbo di Dio aveva abitato per nove mesi. Con la sua Assunzione, Maria è la creatura che ha raggiunto la pienezza della salvezza, fino alla trasfigurazione del corpo; è la donna vestita di sole e coronata di dodici stelle; è la madre che ci aspetta e ci sollecita a camminare verso il regno di Dio; è l’immagine della Chiesa, luminosa garanzia che il suo destino di assunta in cielo è e sarà anche il nostro destino.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, l’assunzione al cielo di Maria in anima e corpo ci impegna a fare una qualche riflessione sul giusto atteggiamento da coltivare verso il nostro corpo e quello degli altri. Poiché anche il corpo partecipa alla dignità di essere in Cristo, esso esige lo stesso rispetto che prestiamo alla persona. Ascoltiamo S. Paolo: “Il corpo è per il Signore e il Signore è per il corpo... Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?... Non appartenete a voi stessi... Glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1Cor 6,13-15; 19-20). La glorificazione di Dio nel nostro corpo si compie anche attraverso un ordinato esercizio della sessualità. È nel disordine sessuale che il corpo viene umiliato e deturpato nella sua dignità. Invece, quello che glorifica Dio nel nostro corpo è l’amore coniugale unitivo, fedele e fecondo, oppure l’amore verginale che custodisce indiviso il cuore. La celebrazione odierna diventa allora luce che trasforma la nostra mente, perché non ci conformiamo alla mentalità odierna che non ha più nessun rispetto del corpo umano. Essa, infatti, lo ha ridotto ad un oggetto da usare nei modi più svariati e stravaganti ed ha separato l’esercizio della sessualità dall’amore coniugale, trattando il tutto come un “gioco” privo di serietà e responsabilità. L’assunzione al cielo di Maria nel suo corpo ci svela invece il significato ultimo del nostro corpo: essere nella creazione il segno visibile della gloria di Dio, del suo splendore, della sua grazia.