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Crisi Grandi Motori Wärtsilä | Comunicato della Cdal

 
 

Comunicato della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali



La Consulta delle Aggregazioni Laicali della diocesi di Trieste esprime solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Grandi Motori Wärtsilä ed alle loro famiglie, che vivono giorni di angoscia e grande preoccupazione per il loro destino lavorativo. Questa vicinanza è estesa anche ai lavoratori dell’indotto, che verranno anch’essi penalizzati dalle scelte della dirigenza della Wärtsilä. La consulta auspica che si trovi rapidamente una soluzione che eviti il licenziamento di centinaia di concittadini, perché il lavoro è parte integrante a garanzia della dignità della persona umana. La perdita del lavoro, oltre ad un evidente danno economico e di gestione familiare, rappresenta sempre anche una ferita antropologica. I lavoratori non sono numeri anonimi o codici fiscali, ma sono persone con nome e cognome, con una storia personale e familiare, una identità da rispettare ed apprezzare. Le imprese lavorative, come la Wärtsilä, sono fatte da uomini, ed è auspicabile, pur nella garanzia degli interessi economici, che mai si dimentichi la dignità dei lavoratori, che non può essere sacrificata all’interesse economico di profitto. Si ritiene imprescindibile che ci sia una relazione costruttiva tra il lavoratore e la proprietà. Il lavoratore eserciti la sua professione nell’interesse personale ma anche per il bene della struttura ove è inserito. La proprietà operi nel proprio interesse, ma sempre per il bene anche dei dipendenti. Papa Francesco nella lettera enciclica Fratelli Tutti, al n. 162, afferma che «non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro e della dignità del lavoro. In una società realmente progredita, il lavoro è una dimensione irrinunciabile della vita sociale, perché non solo è un modo di guadagnarsi il pane, ma anche un mezzo per la crescita personale, per stabilire relazioni sane, per esprimere sé stessi, per condividere doni, per sentirsi corresponsabili nel miglioramento del mondo e, in definitiva, per vivere come popolo». Alla luce del pensiero del Papa, si ribadisce che il licenziamento dei lavoratori della Wärtsilä è una ferita a tutta la città di Trieste.