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Solennità del Corpus Domini – Adorazione eucaristica

DIOCESI DI TRIESTE

CORPUS DOMINI: ADORAZIONE EUCARISTICA

Giampaolo Crepaldi

Sant’Antonio Taumaturgo, 14 giugno 2020

 
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1.        “Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione col sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?” (1Cor 10,16). Con queste parole san Paolo nella Prima Lettera ai Corinti ci chiarisce le motivazioni profonde che hanno mosso il Signore Gesù a istituire l’Eucaristia: fare in modo che ognuno di noi diventi un’unica cosa – una comunione – con la sua Persona. Nel Vangelo di Giovanni troviamo questa singolare affermazione di Gesù: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui” (Gv 6,56). Questo reciproco rimanere tra Gesù e noi nell’Eucaristia è sorgente inesauribile di vita: “Colui che mangia me vivrà per me” (Gv 6,57). Nella comunione al corpo eucaristico di Cristo, ciascuno di noi raggiunge lo scopo per cui il Padre lo ha pensato e voluto fin dalla eternità: divenire partecipe della stessa vita di cui vive il Figlio, per essere in Lui e come Lui figlio del Padre. L’Eucaristia rivela e realizza interamente la verità della nostra vita umana e cristiana.
2.        Carissimi fratelli e sorelle, le dolorose condizioni poste per le celebrazioni liturgiche a causa della pandemia da COVID-19 ci impediscono quest’anno di tenere la tradizionale processione cittadina. Tuttavia con questa celebrazione, pur ridotta nella forma e nei partecipanti, vogliamo tributare, con fede e amore, il giusto onore a Gesù eucaristico. Lui si è fatto uomo perché l’uomo divenisse Figlio di Dio. E la nostra divinizzazione avviene mediante l’Eucaristia, poiché in essa noi diventiamo suoi consanguinei. L’Eucaristia è il miracolo più grande che si rinnova ogni giorno sulla terra. Sotto le apparenze del pane e del vino, Gesù si trasforma nel pane celestiale che ci sostiene lungo il cammino della vita terrena. Scrisse san Pio X: “La devozione all’Eucaristia è la più nobile perché ha per oggetto Dio; è la più salutare perché ci dà l’Autore della grazia; è la più soave perché soave è il Signore… se gli Angeli potessero invidiare, ci invidierebbero la Santa Comunione”.
3.        Carissimi fratelli e sorelle, noi adoriamo il Corpo di Cristo offerto in sacrificio per noi ed il suo Sangue effuso per la remissione dei peccati. Ancora immersi nelle paure e nelle angosce provocate dalla pandemia da COVID-19 – alimentate anche dal divieto di partecipare alla Santa Messa – dobbiamo aggrapparci a Gesù eucaristico per riprendere un cammino di fiducia e di speranza, pregandolo di inondare con il suo amore la nostra Trieste e ogni persona che vive in essa; di sostenere le famiglie che portano nelle loro spalle il peso più gravoso dell’attuale crisi sociale; di dare speranza al mondo dell’impresa e del lavoro – penso qui ai lavoratori della Ferriera – particolarmente colpiti dalla pandemia; di dare coraggio al mondo della sanità che è stato capace di una esemplare testimonianza di professionalità; di prendere per mano i nostri bambini e ragazzi che sono stati privati di educazione catechistica, di giochi e di scuola; di essere vicino ai nostri anziani che hanno pagato il prezzo più severo dovuto al confinamento e tra i quali si è registrata la dolorosa perdita di vite preziose; di non far mancare mai ai poveri il calore accogliente della carità cristiana e della solidarietà civile; di suscitare nella Chiesa una nuova primavera di santi e profeti. Maria, che è stata donna eucaristica in tutta la sua vita, ci aiuti a testimoniare ogni giorno la nostra fede e a camminare uniti verso la meta celeste, nutriti dal Corpo e dal Sangue di Cristo, pane di vita eterna e farmaco d’immortalità divina.