parallax background

Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e 53ª Giornata Mondiale della Pace

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


MARIA MADRE DI DIO

LIII GIORNATA MONDIALE DELLA PACE


Sant’Antonio Taumaturgo, 1 gennaio 2020




Carissimi fratelli e sorelle,
1. Per noi cristiani è motivo di grande consolante iniziare il nuovo anno nella fulgida luce della maternità divina di Maria. Oggi, infatti, la Chiesa la celebra nel suo titolo più alto, quale Mater Dei, ossia come Colei che ha generato al mondo il Salvatore degli uomini e che continua a portarlo nel cuore di ogni uomo. Al mistero della divina maternità di Maria, la Theotokos, fa riferimento l’apostolo Paolo nella Lettera ai Galati, che abbiamo ascoltato: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge” (4,4). In poche parole vengono sintetizzati il mistero dell’incarnazione del Verbo eterno e la divina maternità di Maria. A otto giorni dal Natale trova pertanto la sua più logica e giusta collocazione questa festa mariana, ben illustrata da un’antica antifona del tempo natalizio, l’Alma Redemptoris mater: “Tu quae genuisti, natura mirante, tuum sanctum Genitorem, Virgo prius ac posterius – Tu, nello stupore di tutto il creato, hai generato il tuo Creatore, Madre sempre vergine”. Maria, madre sempre vergine del Figlio unigenito del Padre, ci invita ad accogliere il Bambino che per noi è nato a Betlemme. In quel Bambino, riconosciuto come il Figlio eterno di Dio e accolto come il nostro unico Salvatore, siamo realmente figli di Dio, figli nel Figlio: “Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4).
2. Carissimi fratelli e sorelle, in questo primo giorno dell’anno, la Chiesa ci invita anche a celebrare la Giornata Mondiale della Pace, che nella nostra Diocesi è promossa, con convinta generosità, dall’Azione Cattolica, che ringrazio di cuore. Papa Francesco, nel suo messaggio per questa LIII Giornata, affronta il seguente tema: La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica. Dopo aver riconosciuto che la pace è un cammino talvolta faticoso, ci invita a non alimentare la sfiducia e il ripiegamento sulla propria condizione: “Il desiderio di pace è profondamente inscritto nel cuore dell’uomo e non dobbiamo rassegnarci a nulla che sia meno di questo”. In questo ordine di riflessioni, il Papa ci ricorda l’importanza della memoria, riferendosi anche ai casi dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, città visitate nel suo recente viaggio apostolico in Giappone. Il ricordo serve non solo a non commettere di nuovo gli stessi errori, ma soprattutto suggerisce una traccia per le presenti e future scelte di pace e apre un orizzonte di speranza. Scrive a questo riguardo: “Nella nostra esperienza cristiana, noi facciamo costantemente memoria di Cristo, che ha donato la sua vita per la nostra riconciliazione. … Si tratta di abbandonare il desiderio di dominare gli altri e imparare a guardarci a vicenda come persone, come figli di Dio, come fratelli”.
3. Carissimi fratelli e sorelle, il cuore del Messaggio di Papa Francesco per questa LIII Giornata Mondiale della Pace lo troviamo nelle pagine che contengono l’invito a intraprendere il cammino della riconciliazione: “Questo cammino di riconciliazione ci chiama a trovare nel profondo del nostro cuore la forza del perdono e la capacità di riconoscerci come fratelli e sorelle”. A questo punto del suo Messaggio, il Santo Padre introduce due riflessioni di grande interesse. La prima: non vi sarà mai vera pace se non saremo capaci di costruire un più giusto sistema economico. Come scriveva Benedetto XVI, dieci anni fa, nella Lettera Enciclica Caritas in veritate: “La vittoria del sottosviluppo richiede di agire… sulla progressiva apertura, in contesto mondiale, a forme di attività economica caratterizzate da quote di gratuità e comunione”. La seconda: la pace richiede una conversione ecologica, che Papa Francesco presenta con queste parole: “Tale conversione va intesa in maniera integrale, come una trasformazione delle relazioni che intratteniamo con le nostre sorelle e i nostri fratelli, con gli altri esseri viventi, con il creato nella sua ricchissima varietà, con il Creatore che è origine di ogni vita”. Che Maria, Madre del Principe della pace e Madre di tutti i popoli della terra, ci accompagni e ci sostenga nel cammino della pace!