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Mercoledì delle Ceneri

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


Mercoledì delle Ceneri


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 2 marzo 2022



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1.      Con la Quaresima prende avvio il “tempo favorevole” per la nostra conversione, per prepararci nel modo migliore alla celebrazione della Pasqua. I brani biblici che la Chiesa ci propone vanno tutti in questa significativa direzione. Il profeta Gioele ci esorta: “Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso” (Gl 2,12-13). L’Apostolo Paolo ci invita alla riconciliazione con Dio. Un invito prezioso che va onorato accostandoci al sacramento della Confessione che è l’incontro tra la misericordia di Dio e l’umiltà dell’uomo pentito. Prepariamoci con cura a questo incontro, con un buon esame di coscienza, con una accusa sincera di tutti i nostri peccati e con il fermo proposito di non peccare più. “Ci sono l’acqua e le lacrime: l’acqua del battesimo e le lacrime della penitenza”: con questa affermazione, sant’Ambrogio ci invita ad “affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male”, come abbiamo appena letto nell'orazione di questa santa Messa del Mercoledì delle Ceneri.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, tra poco celebreremo il severo rito dell’imposizione delle ceneri, che ci ricorda il nostro “essere polvere”, la nostra fragilità. Con questo rito la Chiesa ci chiede un atto di sincerità verso noi stessi, un atto di conversione alla verità del nostro essere fragili creature. Durante il rito vi suggerisco di far risuonare nel vostro cuore una delle preghiere più belle della Sacra Scrittura che recita: “Vedi [o Dio], se sono su una via di menzogna e guidami nella via eterna” (Sal 139 (138), 24). Il rito delle ceneri ci aiuta a compiere questo esame di coscienza, questa verifica: se stiamo camminando su una via di menzogna o se siamo nella via eterna della verità. Inoltre, durante questi quaranta giorni la Chiesa ci raccomanda la pratica del digiuno, della preghiera e dell’elemosina. A questo proposito, Papa Francesco ha affermato: “La preghiera ci riannoda a Dio; la carità al prossimo; il digiuno a noi stessi. Dio, i fratelli, la mia vita: ecco le realtà che non finiscono nel nulla, su cui bisogna investire”.

3.         Carissimi fratelli e sorelle, quest’anno per il tempo della Quaresima, oltre alla pandemia che continua il suo corso doloroso, dobbiamo fare i conti con la guerra, tragica e insensata, in Ucraina nel cuore dell’Europa. Mentre esprimiamo la nostra fraterna vicinanza a quel popolo, vogliamo fare nostro l’appello di Papa Francesco che ci ha chiesto di dedicare alla pace proprio questo primo giorno quaresimale di digiuno e preghiera: “Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici”. Anche la nostra Chiesa farà la sua parte con impegno e generosità, finalizzando la tradizionale raccolta di offerte per la Quaresima alle necessità dei nostri fratelli e sorelle dell’Ucraina. Con il Papa invochiamo la Regina della pace, pregandola di preservare il mondo dalla follia della guerra.