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59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


59° GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 8 maggio 2022



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!

1.      Celebriamo oggi la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni – organizzata, con generosa e qualificata dedizione, dal Centro Diocesano Vocazioni al quale va la nostra gratitudine – che ha come tema Fare la storia, una preziosa indicazione presente al n. 116 dell’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti, per farci capire che la vocazione cristiana non è mai soltanto per me ma sempre per qualcun altro, in definitiva si qualifica come una risposta a delle urgenze profonde presenti nel mondo e nella Chiesa. Abbiamo appena ascoltato un breve brano del Vangelo di Giovanni che ci parla del Buon Pastore. Poche parole, ma sufficienti per rivelarci le profonde implicazioni della nostra vocazione battesimale: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono”. Con esse Gesù ci intro- duce nel mistero della comunione con Lui attraverso la suggestiva immagine del pastore, mentre sottolineano che il nostro essere cristiani dovrà svolgersi all’interno di una solida reciprocità fra noi e Lui: da parte nostra con l’ascolto della sua Parola e la sequela, da parte sua con la conoscenza del discepolo e il dono della vita eterna. Ecco come il brano del Vangelo intreccia i due momenti: “le mie pecore ascoltano la mia voce ed io le conosco; ed esse mi seguono, io do loro la vita eterna”. Il risultato di questa reciprocità è l’appartenenza del discepolo al suo Signore: “nessuno le rapirà dalla mia mano”. Tutto questo è fonte di consolazione e di pace, che ci consente di vivere la nostra vo- cazione cristiana con serena fiducia, soprat- tutto quando il peso della croce si fa sentire.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, la voca- zione cristiana si dispiega in un camminare con il Signore, testimoniando il suo Vangelo in famiglia, nel lavoro, nella piazza, nello spazio abitato da tante persone ed esperienze della vita. Questo è il modo cristiano di fare la storia, questa è la vocazione cristiana a fare la storia. Ed è su questa base che oggi, come Chiesa diocesana, vogliamo ringraziare il Signore per i presbiteri, i religiosi e le religiose, i diaconi, tutti i fedeli laici che, con la loro testimonianza vocazionale di vita, hanno fatto e continuano a fare la storia, una storia cristiana di fede, di speranza e di carità. Ricordiamo per i 10 anni di sacerdozio: don Angelo Alomoto Paredes e don Rudy Sabadin; per 25 anni: don Michelangelo Bulla; per i 50 anni: mons. Renato Volante; per 60 anni: can. Giuliano Vattovani e can. Pietro Zovatto; per i 25 anni di professione la religiosa sr. Emanuela Lo Piccolo; per i 60 anni di professione: Sr. Maria Lucis Mulleri. Accompagneremo questi nostri fratelli e sorelle con la nostra preghiera. Il loro esempio deve essere uno stimolo anche per noi a fare la storia secondo quelle luminose direttive che Papa Francesco ci ha offerto con il suo Messaggio per questa Giornata: “Quando parliamo di vocazione, pertanto, si tratta non solo di scegliere questa o quella forma di vita, di votare la propria esistenza a un determinato ministero o di seguire il fascino del carisma di una famiglia religiosa o di un movimento o di una comunità ecclesiale; si tratta di rea- lizzare il sogno di Dio, il grande disegno del- la fraternità che Gesù aveva nel cuore quando ha pregato il Padre: «Che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21)”. Alla Vergine Maria, che con la sua maternità ha fatto la storia, affidiamo i cammini delle nostre vocazioni e quelli dei cristiani di Trieste.