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X Incontro Mondiale delle Famiglie

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


X Incontro Mondiale delle Famiglie


✠ Giampaolo Crepaldi


Parrocchia San Giacomo, 25 giugno 2022



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Signore!

1.      Questa Santa Messa la celebriamo in spirituale sintonia con il decimo Incontro Mondiale delle Famiglie, che, secondo le intenzioni di Papa Francesco, si sta tenendo contemporaneamente a Roma e nelle Diocesi di tutto il mondo, arricchito dal seguente tema: l’amore familiare, vocazione e via di santità. Per questa circostanza, da parte nostra abbiamo messo in moto una serie di iniziative finalizzate a dare un nuovo slancio alla pastorale familiare in Diocesi. In primo luogo, sarà presto resa pubblica la nuova Commissione diocesana per la Pastorale familiare, con il suo Assistente don Rudy Sabadin, che avrà come suo compito il rilancio presso tutte le componenti diocesane di quei preziosi itinerari presenti nel documento appena pubblicato ad opera del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita che affronta il tema del catecumenato matrimoniale. Esso offre una proposta educativa a partire dalle esigenze di coloro che intendono prepararsi a celebrare il sacramento del matrimonio. Queste le parole: «All’origine vi è, anzitutto, il desiderio di offrire alle coppie una migliore e più approfondita preparazione al matrimonio, mediante un itinerario, ispirato al catecumenato battesimale, sufficientemente ampio, che permetta di ricevere un’adeguata formazione alla vita coniugale cristiana a partire da un’esperienza di fede e di incontro con Gesù; che non si limiti, dunque, a pochi incontri a ridosso della celebrazione, ma faccia percepire il carattere quasi “permanente” della pastorale della vita coniugale che la Chiesa intende portare avanti» (Itinerari, p. 95).

2.         Carissimi fratelli e sorelle, come viene indicato dal documento, per cogliere in pienezza il senso profondo del catecumenato matrimoniale è bene fissare il nostro sguardo su Gesù Cristo. Facendosi uomo, Egli entrò nella nostra storia attraverso una famiglia e come figlio visse la maggior parte della sua vita a Nazareth, “sottomesso” (Lc 2,51) a Maria e Giuseppe. Se facendosi uomo, il Figlio di Dio “si è unito in certo modo ad ogni uomo” come afferma la Gaudium et spes (n. 22), egli si è anche unito in un certo modo ad ogni famiglia. Si colloca qui il motivo decisivo per cui la Chiesa considera il servizio alla famiglia uno dei suoi compiti fondamentali. La famiglia è un dono di Dio creatore: fa parte del progetto originario di Dio sulla sua creazione. In questo mirabile progetto, la persona umana è creata perché si realizzi nel dono di sé: realizzazione che normalmente prende la forma dell’amore coniugale indissolubile. E Cristo ha avuto una stima così grande di questa realtà da elevarla alla dignità di sacramento. Inoltre, la famiglia ha ricevuto da Dio la missione di trasmettere la vita umana come frutto preziosissimo dell’amore coniugale: separare il dono della vita dall’unione propria degli sposi quando questa è feconda, significa impoverire l’essenza stessa e il senso della comunione coniugale. Il rifiuto della vita attraverso il ricorso ad ogni forma di contraccezione contrasta quindi con l’intima natura dell’amore coniugale.

3.         Carissimi fratelli e sorelle, la grande sfida che abbiamo di fronte è quella di preservare l’architettura divina della famiglia, insidiata da un contesto culturale e legislativo caparbiamente ostile, che mina la sua base naturale, cioè il matrimonio, degradandone la dignità con l’equipararlo alle libere convivenze che nulla hanno in comune con esso. In questo modo si introduce gradualmente nella coscienza pubblica una progressiva disistima della nuzialità. Inoltre, la famiglia è drammaticamente insidiata dal mancato riconoscimento del diritto assoluto alla vita. Il fatto che si consideri l’aborto o l’eutanasia un diritto umano fondamentale, aggiunge l’aggravante dell’ipocrisia al fatto di negare un valore assoluto ad ogni persona umana. E a questo riguardo va ringraziato il Signore per la recentissima storica sentenza della Corte suprema degli USA, emanata nella festa del Sacro Cuore di Gesù. “La Costituzione americana non conferisce il diritto all’aborto”: dice così il testo che ha cancellato dopo 49 anni la sentenza Roe contro Wade. È una grande lezione per tutti: il corso della storia non è ineluttabile, le cose possono cambiare in meglio laddove si sia determinati a lottare per la verità e la dignità dell’uomo, senza compromessi. La nuova Commissione diocesana della famiglia, che nominerò in concomitanza con questo Incontro mondiale delle famiglie, ha quindi davanti a sé un compito decisivo. La ringrazio fin d’ora e la invito a far tesoro delle seguenti parole di Papa Francesco: «Coraggio! Cominciamo a fare i primi passi! Diamo inizio a processi di rinnovamento pastorale! Mettiamo la mente e il cuore a servizio delle future famiglie, e vi assicuro che il Signore ci sosterrà, ci darà sapienza e forza, farà crescere in tutti noi l’entusiasmo e soprattutto ci farà sperimentare la «dolce e confortante gioia di evangelizzare» (Evangelii gaudium, 9), mentre annunciamo alle nuove generazioni il Vangelo della famiglia» (Itinerari, p. 10).