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Festa cittadina della Madonna della Salute


DIOCESI DI TRIESTE


MADONNA DELLA SALUTE


✠ Giampaolo Crepaldi


Santa Maria Maggiore, 21 novembre 2022



Distinte Autorità, carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre!

1.      Sono lieto di unirmi al tributo di amore e di devozione che oggi il popolo di Trieste offre, in questo Santuario diocesano, alla Madonna della Salute. E con gli occhi fissi sulla sua sacra immagine la contempliamo come il frutto più eccelso della nostra salvezza (cf SC 103). Contempliamo la madre che ha accolto con fede l’annuncio dell’Angelo e ha concepito nel suo grembo verginale il Figlio di Dio, per poi darlo alla luce, nutrirlo, custodirlo ed educarlo (cf LG 57.61). Contempliamo la serva fedele, che consacrò totalmente se stessa alla missione del Figlio (cf LG ibid). Contempliamo la socia che cooperò in modo del tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità (cf LG 56.58). Contempliamo la discepola che accolse le parole, con le quali il Figlio proclamò beati quelli che ascoltano e custodiscono le parole di Dio come essa fedelmente fece (cf LG 58). Madre, serva, socia, discepola: ecco la Madonna della Salute che quest’oggi ci accoglie qui in questo Santuario per accogliere la nostra preghiera, per ascoltare le nostre invocazioni di aiuto, per confortare i nostri cuori, per sostenerci nel cammino di conversione dal peccato, per darci una mano lungo le strade complicate della vita.

2.         Predragi bratje in sestre, carissimi fratelli e sorelle, c’è una preghiera che la Madonna ama in modo particolare: il Rosario. Il santo cardinale Newman scrisse: “Il Rosario è il credo che diventa preghiera”. Esso, infatti, è un mezzo donato dalla Vergine per contemplare Gesù e, meditandone la vita, amarlo e seguirlo sempre più fedelmente. A Fatima, ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco, la Madonna, presentandosi come “la Madonna del Rosario”, raccomandò con insistenza di recitare la Corona tutti i giorni, per ottenere la fine della guerra. Il papa san Giovanni Paolo II affermò: “Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità”. Vogliamo pregare il Rosario per le nostre famiglie, per i bambini e gli sposi, per le persone anziane, per i nostri malati, per i poveri, per quelli che ci fanno soffrire, per quelli che si affidano alla nostra preghiera. Vogliamo pregare il Rosario per la nostra Chiesa diocesana, per i suoi sacerdoti, le religiose e i religiosi, i diaconi e per i fedeli laici chiamati a testimoniare il Vangelo di Gesù nel mondo del lavoro, della sanità, della politica, del volontariato. Vogliamo pregare il Rosario affinché arrivino nella nostra Europa i giorni della pace e la Russia e l’Ucraina trovino le ragioni del giusto negoziato. Queste nostre preghiere le affidiamo alla materna intercessione della Madonna della Salute, che ringraziamo per la sua sollecita e materna protezione.