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Via Crucis cittadina


DIOCESI DI TRIESTE


VIA CRUCIS CITTADINA


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 7 aprile 2023



1. Signore Crocifisso, eccoci davanti a Te dopo aver pregato i punti salienti della tua Via Crucis che i giovani dell’Azione Cattolica hanno reso vivi con le loro meditazioni sul tema della fraternità. Tu, fratello nostro amatissimo, inchiodato in una croce di condanna, di umiliazione e di morte, ti riveli a noi maestro di carità: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13); ti riveli maestro di obbedienza, perché “obbediente (al Padre) fino alla morte e alla morte di Croce” (Fil 2,8); ti riveli maestro di umiltà, di mansuetudine e di pazienza, sopportando le sofferenze come un agnello mansueto (cf Ger 11,19); ti riveli maestro di distacco dalle cose terrene, perché, pur essendo Re dei Re e Signore di quelli che dominano, sei apparso sulla Croce nudo, beffato, sputato, flagellato, coronato di spine.

2. Signore Crocifisso, fratello nostro amatissimo, la tua crocifissione è un atto supremo di amore: tutto quello che hai fatto lo hai fatto per amore e solo per amore. Un amore che ha condiviso fino in fondo la nostra condizione umana. La tua parola divina ce lo conferma: “Non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, eccetto il peccato" (Eb 4,15). Il tuo amore ha trasformato la nostra condizione decaduta, cambiandola radicalmente. Così, attorno a Te, fratello crocifisso, è fiorita la novità di un’umanità fraterna: Maria, tua madre; la Veronica, donna coraggiosa che diede dignità al tuo volto deturpato; alcune donne di Gerusalemme, che condivisero il tuo dolore; il ladro che chiese perdono e vita; il cireneo che ti aiutò a portare la Croce.

3. Signore Crocifisso, fratello nostro amatissimo, donaci la grazia che la novità dell’umanità fraterna che fiorì lungo la tua Via Crucis, continui a fiorire anche nell’oggi della Chiesa. Fai fiorire nuovi san Francesco, il primo che desiderò identificarsi con te tanto profondamente che nel suo corpo si riprodussero le tue stigmate. Fai fiorire nuovi san Camillo de Lellis che vedendo nel malato te sofferente, inventò gli ospedali per la loro cura. Fai fiorire nuovi san Giovanni Bosco che affrontò la condizione dei giovani nella società moderna e se ne prese cura. Fai fiorire nuove santa Madre Teresa di Calcutta che sentì in sé l’arsura di un Dio infinitamente assetato del bene di ogni persona e si propose di saziare la sete di te crocefisso. Fai che la Via Crucis del dolore e dell’oppressione diventi per ognuno di noi la Via Crucis dell’amore, della condivisione e della fraternità.

4. Signore Crocifisso, fratello nostro amatissimo, rinnova i nostri cuori nel segno liberante della fraternità e della compassione. In Te condannato ingiustamente a morte facci vedere le tante persone umane già concepite e non ancora nate condannate a morte ingiustamente; facci vedere i tanti innocenti costretti a subire un destino di morte come nella guerra in Ucraina e in tante altre parti del nostro povero mondo. In Te caricato della Croce, facci vedere i tanti fratelli e sorelle caricati della croce dell’emarginazione perché stranieri; i tanti fratelli e sorelle caricati della croce della disoccupazione; i tanti fratelli e sorelle caricati della croce della solitudine a causa dell’età o della malattia. In Te che cadi sotto la Croce, facci vedere ogni persona che non ce la fa più e comincia ad essere insidiata dalla disperazione. Dalla tua santa Croce nasca l’amore vero fra gli sposi; nasca la donazione delle vergini consacrate; nasca la cura insonne dei nostri pastori; nasca un mondo dove tutti ci riconosciamo fratelli e sorelle.

5. Cristo Crocifisso, fratello nostro amatissimo, fa che diventi un programma di vita la preghiera che Papa Francesco ha scritto alla fine della sua Enciclica Fratelli tutti. “Signore e Padre dell’umanità, che hai creato tutti gli esseri umani con la stessa dignità, infondi nei nostri cuori uno spirito fraterno. Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, di giustizia e di pace. Stimolaci a creare società più sane e un mondo più degno, senza fame, senza povertà, senza violenza, senza guerre. Il nostro cuore si apra a tutti i popoli e le nazioni della terra, per riconoscere il bene e la bellezza che hai seminato in ciascuno di essi, per stringere legami di unità, di progetti comuni, di speranze condivise”.

6. Cristo Crocifisso, fratello nostro amatissimo, ti ringraziamo, perché dalla tua croce giunge a ognuno di noi questa tua parola decisiva di salvezza: “Sono risorto e ora sono sempre con te”. Grazie al tuo sacrificio, non ci sarà nessuna nostra notte nella quale tu potresti non esserci e non ci sarà alcuna nostra paura nelle quale tu potresti non esserci, perché nelle nostre vite risuonerà definitiva, potente e consolante la tua voce: “Sì, sono risorto e sono sempre con te, dovunque ti portino le tue strade… Sono risorto, e sono più forte di tutte le potenze di questo mondo! Nessun masso, da qualunque parte provenga e per quanto possa essere sigillato con forza, può resistermi”. Grazie, Cristo Crocifisso, fratello nostro amatissimo!


Intervento del Presidente diocesano di AC
al termine della Via Crucis 2023

Una volta ancora siamo qui a contemplare sgomenti le tenebre che avvolgono l’umanità. La liturgia del Triduo ci esorta a non temere e ci immerge nel mistero della luce che già risplende dietro la prossima alba, e noi pregustiamo il calore della speranza e il profumo della salvezza. Eppure una volta ancora ci interroghiamo sul fallimento della pace, su quanto lontano sia dalla vita reale l’orizzonte che il Risorto ha svelato: fraternità, solidarietà, servizio, sacrificio per il bene altrui, cura del Creato… in una parola, l’orizzonte della carità. Affinché la gioia per la resurrezione e per la rinnovata consapevolezza che “nella speranza siamo stati salvati” (Rm 8,24) sia davvero piena, lasciamo che le parole del Pontefice, dietro alle quali si scorge nient’altro che il Vangelo, scolpiscano nelle nostre coscienze l’urgenza di pensare e vivere da cristiani; persone capaci di sovvertire i criteri di giudizio e pregiudizio con cui condanniamo, di ridefinire le vie con cui incespichiamo nelle strade del mondo, di ravvivare in noi la tenue fiamma di compassione a rischiarare le ombre della storia in cui viviamo. Al termine della celebrazione, come di consueto, sarà possibile lasciare un’offerta in denaro per le necessità già individuate e proposte dal Vescovo, ovvero per le Caritas di Ucraina e Paesi limitrofi, nonché per l’associazione Siamo Mission, attraverso la Caritas di Trieste. Oltre alle urne, che troverete all’uscita, invitiamo a donare anche tramite bonifico bancario alle coordinate che potete trovare nelle pagine dedicate a questa Via Crucis del Domenicale di San Giusto o dei siti web della Diocesi e dell’Azione Cattolica di Trieste. A nome dell’Azione Cattolica, in particolare del Settore Giovani che come di consueto ringrazio per l’impegno profuso anche quest’anno, auguro a tutti la gioia più piena della Santa Pasqua!

Arturo Pucillo
Presidente diocesano AC



Colletta

La destinazione scelta per la colletta di quest’anno andrà a confluire nella già attiva raccolta fondi, voluta dal Vescovo, per raccogliere risorse economiche da destinare a Caritas Ucraina, alle Caritas dei Paesi limitrofi e all’Associazione “Siamo Mission”, referente della situazione in Moldavia per la Diocesi. È ancora possibile donare tramite bonifico bancario alle seguenti coordinate: BENEFICIARIO: Fondazione Diocesana Caritas Trieste Onlus IBAN: IT20J0501802200 000017106584 CAUSALE: Pro Ucraina