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Venerdì Santo | Via Crucis

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


VIA CRUCIS


✠ Giampaolo Crepaldi


Trieste, 19 aprile 2019




1. Signore Crocifisso, dopo aver fatto devota memoria delle tappe salienti della tua via crucis, accompagnati dalle meditazioni preparate dai giovani dell’Azione Cattolica Diocesana, eccoci giunti in questa nostra Cattedrale, in ginocchio di fronte alla tua croce dove tu, in totale obbedienza al Padre, hai portato a compimento il mistero santo della nostra riconciliazione, che san Paolo, con mirabile intelligenza spirituale, descrive con queste parole: “Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe” (2Cor 5,19); “Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi” (Rm 5,6; cf. 1Gv 2,1-2); “Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo – Adamo – tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo – il nuovo Adamo, Cristo – tutti saranno costituiti giusti” (Rm 5,19).
2. Signore Crocifisso, siamo qui a implorare la grazia incommensurabile della riconciliazione con il Padre tuo e Padre nostro, consapevoli che “… dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Rm 5,20). Appesantiti da tanti peccati che ci hanno resi dei figli prodighi con una vita spesso senza arte né parte, la grazia che imploriamo da Te è quella di tornare riconciliati tra le braccia del Padre con un cuore nuovo e uno spirito nuovo (cf. Ger 31,33; Ez 36,26), per poter condurre la nostra vita da figli adottivi di Dio (cf. Rm 8,14-16), concittadini dei santi e familiari di Dio (cf. Ef 2,19). Se con la nostra condotta cattiva ci siamo comportati come nemici di Dio (cf. Rm 1,30; 8,7), fa che ora possiamo gloriarci solamente in Dio (cf. Rm 5,11), che vuole farci comparire dinanzi a sé santi, immacolati ed irreprensibili (cf. Col 1,22), perché abbiamo tutti, in un solo spirito, accesso al Padre (cf. Ef 2,18).
3. Signore Crocifisso, rendi la tua Chiesa lo spazio, bello e sano, dove si custodisce e si coltiva la grazia del nostro essere riconciliati in Te. Il Concilio Vaticano II l’ha descritta come “sacramento… dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”, tutta protesa ad ottenere la “piena unità in Cristo” (Lumen Gentium, 1). Strettamente legata a Te, fa che la tua Chiesa sia fedele alla missione di riconciliare l’uomo con Dio, con se stesso, con i fratelli, con tutto il creato. Fa che la tua Chiesa sia una comunità riconciliata, dando il buon esempio con il superare divisioni e sanare ferite, con l’essere unita in ciò che è essenziale per la fede e la vita cristiana.
4. Signore Crocifisso,nel tuo impegnativo ed esigente discorso sulla montagna (cf. Mt 5,20-48) ci chiedi di riconciliarci con i fratelli (cf. v. 24). Ci chiedi di prevenire le discordie e le divisioni; di non ferire il prossimo con le parole, evitando ira, maldicenza (cf. v. 22) e menzogna (cf. v. 37); di essere distaccati dai beni materiali in modo tale da saperli condividere (cf. v. 42); di subire la violenza piuttosto che farla (cf. vv. 39. 41); di vivere integralmente e fedelmente l’amore matrimoniale (cf. vv. 27-28; 31-32); di perdonare e di rispondere al male con il bene (cf. vv. 43-47); di fare il primo passo (cf. vv. 23-24); di agire tempestivamente, per evitare che il male si propaghi e diventi cronico (cf. vv. 25-26); di essere esigenti con noi stessi (cf. v. 29) e indulgenti con gli altri (cf. v. 39).
5. Signore Crocifisso, aiutaci a fare di Trieste la città della riconciliazione! Le vicende storiche di odio, violenza e inimicizia vissute dalla nostra Città – emblematicamente rappresentate dai monumenti della Risiera di San Sabba e dalla Foiba di Basovizza – non devono continuare a pesare sul presente e sul futuro della nostra Città, chiamata invece ad una profonda riconciliazione capace di aprire una feconda stagione di amicizia civile. Rendi pronta la Chiesa tergestina a dare il suo contributo affinché la Città diventi sempre più un testimone credibile e profetico di riconciliazione: una Città unificata nel proprio intimo e aperta nel donare riconciliazione agli altri.
5. Signore Crocifisso, un’ultima invocazione: siamo stati tutti profondamente scossi e addolorati per l’incendio che ha devastato, all’inizio della Settimana Santa, Notre-Dame de Paris, come se in maniera emblematica alla tua passione sia stata associata la passione della tua Chiesa. Eppure, in quello scenario di desolante crudezza, Tu ci hai dato un segno di speranza e di verità: tutti abbiamo visto salva la grande croce sopra l’antico altare maggiore e alla statua della Mater dolorosa, mentre veniva recuperata la santa reliquia della tua Corona di spine, riscattata a caro prezzo da san Luigi, che nel 1239 l’accolse a Parigi indossando solo una tunica di lino e, a piedi scalzi, la portò in processione. Ecco, Signore Crocifisso, la tua consolante lezione: tra le rovine della storia, resta in piedi, indistruttibile, la tua Croce, speranza di salvezza. E noi, qui inginocchiati ma con l’occhio che già intravede l’alba della Pasqua, professiamo con convinzione la nostra fede in Te: Stat Crux dum volvitur orbis (Resta fissa la Croce, mentre il mondo gira; resta fissa la Croce, mentre passa la scena di un mondo che prosegue ignaro il suo effimero girotondo, continuando a inseguire idoli e chimere). Amen, Signore Crocifisso!