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Veglia di preghiera per le Vocazioni

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


Veglia di preghiera per le Vocazioni


✠ Giampaolo Crepaldi


Parrocchia Madonna del Mare, 23 aprile 2021



Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1.         Sono particolarmente lieto di partecipare a questa Veglia organizzata nella chiesa della parrocchia di Madonna del Mare dal Centro Diocesano per le Vocazioni in occasione della 58.ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Per questa significativa circostanza il Santo Padre Francesco ci ha fatto dono di un bellissimo e stimolante Messaggio tutto incentrato sulla figura di San Giuseppe, già ampiamente illustrata nel documento Patris corde che ha dato avvio all'anno dedicato al Patrono della Chiesa universale. Scorrendo le pagine dei Vangeli salta subito all'occhio la dimensione umile e defilata di San Giuseppe: Egli "non strabiliava, non era dotato di carismi particolari, non appariva speciale agli occhi di chi lo incontrava. Non era famoso e nemmeno si faceva notare: i Vangeli non riportano nemmeno una sua parola. Eppure, attraverso la sua vita ordinaria, ha realizzato qualcosa di straordinario agli occhi di Dio".

2.         Carissimi fratelli e sorelle, la dimensione straordinaria delle sue realizzazioni, Papa Francesco le individua in tre aspetti peculiari di questo uomo giusto davanti a Dio. In primo luogo, il sogno: i Vangeli ne narrano quattro (cfr Mt 1,20; 2,13.19.22) e furono, di fatto, tutte chiamate divine, non facili da accogliere e da realizzare. Il Papa spiega: "In effetti, se chiedessimo alle persone di esprimere in una sola parola il sogno della vita, non sarebbe difficile immaginare la risposta: “amore”. È l’amore a dare senso alla vita, perché ne rivela il mistero. La vita, infatti, si ha solo se si , si possiede davvero solo se si dona pienamente. San Giuseppe ha molto da dirci in proposito, perché, attraverso i sogni che Dio gli ha ispirato, ha fatto della sua esistenza un dono". In secondo luogo, il servizio: dai Vangeli emerge come egli visse totalmente per gli altri e mai per sé stesso. Scrive Papa Francesco: "Egli si diede da fare per trovare e adeguare un alloggio dove far nascere Gesù; si prodigò per difenderlo dalla furia di Erode organizzando un tempestivo viaggio in Egitto; fu lesto nel tornare a Gerusalemme alla ricerca di Gesù smarrito; mantenne la famiglia lavorando, anche in terra straniera… con la disponibilità di chi vive per servire". In terzo luogo, la fedeltà: Giuseppe fu l’uomo giusto (Mt 1,19), che perseverò nell’adesione a Dio e ai suoi piani. Scrive il Papa: San Giuseppe "Sa che l’esistenza si edifica solo su una continua adesione alle grandi scelte. Ciò corrisponde alla laboriosità mansueta e costante con cui svolse l’umile mestiere di falegname (cf. Mt 13,55), per il quale non ispirò le cronache del tempo, ma la quotidianità di ogni padre, di ogni lavoratore, di ogni cristiano nei secoli".

3.         Carissimi fratelli e sorelle, San Giuseppe, custode di Gesù e della Chiesa, è anche il custode delle nostre vocazioni. Le custodisce indirizzandole verso le mete del sogno, del servizio e della fedeltà: fare di Dio il sogno della propria vita, per servirlo nei fratelli e nelle sorelle che ci sono affidati, attraverso una fedeltà che è già di per sé testimonianza, in un’epoca segnata da scelte passeggere ed emozioni che svaniscono senza lasciare traccia. Scrive Papa Francesco: "In San Giuseppe Dio vede il cuore (cf. 1Sam 16,7) e in San Giuseppe ha riconosciuto un cuore di padre, capace di dare e generare vita nella quotidianità. A questo tendono le vocazioni: a generare e rigenerare vite ogni giorno. Il Signore desidera plasmare cuori di padri, cuori di madri: cuori aperti, capaci di grandi slanci, generosi nel donarsi, compassionevoli nel consolare le angosce e saldi per rafforzare le speranze. Di questo hanno bisogno il sacerdozio e la vita consacrata, oggi in modo particolare, in tempi segnati da fragilità e sofferenze dovute anche alla pandemia, che ha originato incertezze e paure circa il futuro e il senso stesso della vita. San Giuseppe ci viene incontro con la sua mitezza, da Santo della porta accanto; al contempo la sua forte testimonianza può orientarci nel cammino". Così sia anche per le vocazioni della nostra Chiesa diocesana, che nella preghiera affidiamo alla custodia di San Giuseppe e alla materna protezione della sua Sposa, la Vergine Maria!