parallax background

Veglia di San Giusto

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


VEGLIA DI SAN GIUSTO


✠ Giampaolo Crepaldi


Cattedrale di San Giusto, 2 novembre 2021



Carissimi giovani, ragazzi e ragazze!

1.       In questa Veglia di preghiera – promossa dalla Pastorale giovanile della nostra Diocesi, che ringrazio sentitamente, per onorare la memoria di San Giusto, Patrono della nostra Chiesa e della città di Trieste - gli organizzatori hanno pensato bene di proporci la figura di un santo contemporaneo, il Beato Carlo Acutis, morto giovanissimo e quasi subito elevato all'onore degli altari. Mi sono chiesto il perché di questa singolare scelta e mi sono dato questa risposta: sono i santi il collante che tiene insieme i secoli della storia cristiana da Giusto, santo dei primi secoli, fino a Carlo Acutis, santo dei nostri giorni; è la santità il fil rouge della fede che, con impellente urgenza, ci interpella e ci sprona a testimoniare, con amore e dedizione, la nostra convinta adesione al Vangelo di Gesù. In un monastero italiano si trova un'icona dove è raffigurato un monaco giovane che porta sulle spalle un monaco anziano. Papa Francesco la commentò con queste parole: "In questa immagine tanto bella si vede un giovane che è stato capace di prendere su di sé i sogni degli anziani e li porta avanti, per farli fruttificare". Questa sera in questa Veglia di preghiera, voglio pensare a San Giusto e al Beato Carlo Acutis come i due giovani che portano avanti con l'esempio della santità della loro vita i sogni della nostra Chiesa, piena di anni, ma ancora giovane nel cuore.

2.         Cari giovani, di che sogni stiamo parlando? Nella Messa per il Beato Carlo Acutis troviamo un'orazione, fatta di pochissime parole, che ce li mette a fuoco: si dice innanzitutto che Dio ha mostrato a Carlo le “insondabili ricchezze dell’Eucaristia”. Poi che lo ha reso esempio per i giovani e testimone di misericordia verso i poveri. Infine, sulla base di questo, ci fa chiedere al Signore due cose: l’una è di essere “sempre uniti” a Dio, l’altra, di “riconoscerlo nei fratelli che incontriamo sul nostro cammino”. L'Eucaristia, che il Beato definiva come "la mia autostrada per il cielo", rese la sua vita sorridente e gioiosa. Il mistero della speciale presenza di Gesù nel pane eucaristico permise a Carlo di vivere con semplicità le gioie di questa terra, dallo sport alla natura, dalla musica fino all’uso delle nuove tecnologie. Carlo, in definitiva, dice a voi giovani: non abbiate paura di Gesù. Un’ultima cosa non dobbiamo dimenticare: Carlo amava i poveri, anzi, riconosceva il volto di Gesù nei poveri. Inoltre, sono lieto di annunciarvi che, a partire da questa Veglia, prenderà avvio nelle parrocchie della nostra Diocesi una mostra itinerante sul Beato Carlo Acutis che sarà gestita dalla Pastorale Giovanile in collaborazione con il Vicariato per il Coordinamento Pastorale. Nel ringraziarvi per il contributo che darete a questa iniziativa sono a porvi sotto la protezione di San Giusto e del Beato Carlo Acutis.