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Infermieri: una professione di amore


DIOCESI DI TRIESTE


INFERMIERI: UNA PROFESSIONE DI AMORE


✠ Giampaolo Crepaldi


Sant’Antonio Taumaturgo, 1° novembre 2022



Carissimi infermieri e infermiere!

1.      Si rinnova anche quest’anno l’incontro promosso dal vostro Ordine professionale di Trieste, per ringraziare il Signore per tutte le grazie che vi ha concesso e anche per ricordare con la preghiera di suffragio i vostri defunti – familiari, amici, pazienti – con i quali avete intrecciato le vostre vite. Oggi la Chiesa celebra Tutti i Santi, una festa che racchiude una grande consolazione spirituale, perché i santi sono i nostri amici. Scrisse Davide Barsotti: “Nella vita spirituale cristiana i santi sono i fratelli maggiori che ci portano per mano, sono gli amici che ci accompagnano nel cammino. Non ci manca mai il loro amore. Conoscono le nostre debolezze, non si scandalizzano di noi, non si stancano, sono sempre pronti ad aiutarci, ci confortano, ci danno fiducia. Se li conosceremo, non potremo più dimenticarli”. Essi non devono essere assenti dalla vostra vita quotidiana: nella notte della sofferenza e del dolore che vi circonda, nel deserto di senso che preme nella mente dei malati che curate, nella tristezza dei loro cuori, i Santi sono la luce di Cristo che vi insegnano come camminare nella vita, poiché vi insegnano come si ama.

2.         Cari infermieri e infermiere, la lezione di amore che ci donano i Santi deve tradursi per voi in un’assistenza che ponga al centro la persona e le sue esigenze, nel pieno rispetto delle sue abitudini e delle sue convinzioni. Voi siete, infatti, un soggetto attivo che deve agire in prima persona con autonomia e responsabilità nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e dei principi etici della vostra nobile professione. Questo vi consentirà di assistere e perseguire la salute come bene fondamentale del singolo e interesse peculiare della collettività. Un bene da tutelare in ambito professionale attraverso attività di prevenzione, cura, riabilitazione. L’assistere, il curare, il prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità del malato, alla fine si riassumono nella parola amore, si racchiudono in un’esistenza fatta di amore per gli altri, soprattutto per quelli resi fragili dalla malattia. Per tutti questi motivi, a Diocesi di Trieste è particolarmente grata alle vostre persone e al vostro lavoro professionale e invoca su di voi e le vostre famiglie la benedizione di Tutti i Santi e della Vergine Maria, la Salus infirmorum.