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Pasqua di Risurrezione


DIOCESI DI TRIESTE


Pasqua di Risurrezione


✠ Enrico Trevisi


Cattedrale di San Giusto, 31 marzo 2024



Cari fratelli e sorelle,
Amati fratelli e sorelle: Ljubljeni bratje in sestre

Maria Maddalena va al sepolcro: il luogo in cui la morte consente la memoria grata ma è anche la cifra della consapevolezza che lì è umanamente finita la storia di Gesù. E invece parte e corre. Corre da Pietro e dal discepolo che Gesù amava. E questi due corrono al sepolcro. E il culmine sta nel vedere e nel credere.
Vogliamo fare Pasqua? Non c’è tempo da perdere. Occorre uscire dalle strettoie di quanto già compreso e cogliere la novità che sta nella vita che vince la morte.

Gesù è vivo, è risorto e ci consente di uscire e vincere le nostre anticipazioni di morte che spesso ci attanagliano e ci fanno morire nel peccato che ci porta l’uno contro l’altro. Gesù Risorto è via, verità e vita. Coltiva la sua amicizia, cercalo, amalo. Gesù è vivo e ti dà la vittoria sulla morte: perdona il tuo familiare che ti ha fatto soffrire. Fai il primo passo. Tendi la mano. Ricostruisci pazientemente il rapporto, ridona fiducia, non per tornare a come prima ma per maturare un legame più solido e bello. Sii paziente e coraggioso artefice di comunione.

Gesù è vivo e ti dà la vittoria sulla morte: non restare vittima dei veti incrociati che alimentano il conflitto. Sii operatore di pace lì dove vivi, in casa, a scuola, sul lavoro, in politica… Ascolta l’altra persona, cerca di capire il suo dolore e la sua gioia. Gesù è vivo e ti dà la vittoria sulla morte: esci dalla paura e dalla vergogna. Il Signore ti ama anche con le tue imperfezioni e i tuoi errori. In Lui osa l’amore, la condivisione, la vita e anche la lotta contro il peccato che è anticipo di morte.

Gesù è vivo e ti dà la vittoria sulla morte: care famiglie giovani osate dare la vita, la gioia di essere genitori, facciamo uscire la nostra città dall’inverno demografico. E la comunità vi sostenga nella complicità gioiosa dell’educare i figli.

Il 7 luglio papa Francesco sarà nella nostra città. Ci trovi preparati con la preghiera assidua e rivolti a Gesù risorto: ADMIRANTES IESUM. Ci trovi impegnati nell’affrontare insieme le sfide del futuro. Con il desiderio di partecipare alla costruzione della Chiesa e della democrazia. Capaci di osare, nella libertà che ci dona il Risorto, soluzioni nuove per i problemi vecchi e nuovi.

Solo insieme la sfida del sistema scolastico e universitario, la solitudine dei malati e degli anziani, il disagio giovanile, il disorientamento di tante famiglie, il rilancio dei siti produttivi industriali, il dramma dei migranti, la salvaguardia del creato… potranno diventare esperienze in cui si esce dal degrado e dallo svilimento per divenire opportunità di vita e di risurrezione.

ADMIRANTES IESUM. Guardiamo a Lui, a Gesù, con meraviglia e stupore. È vivo e ha sconfitto la morte. E ci rialza, e possiamo ricominciare. ADMIRANTES IESUM.

È risorto e ci dona vita nuova. È luce e rischiara il nostro cammino, anche quando siamo nel lutto e nell’angoscia del dubbio. È vita che ci riaccende nelle nostre stanchezze, anche quando siamo demotivati. È pace che riporta ristoro dentro i nostri conflitti, anche quelli in famiglia e con i colleghi. È la via che ci consente di non perderci nella babele di questo mondo, anche di fronte agli odiatori seriali della rete che non si accorgono del male che fanno. È sorgente che disseta il nostro bisogno di senso e di amore, che sempre riappare come desiderio di felicità vera. È pane che ridona vigore al nostro percorso a fianco dei fratelli, specialmente di quelli più fragili, come i disabili, come chi sta patendo una malattia inguaribile. È medicina per i cuori malati, affamati della tua tenerezza e di quella dei fratelli. È conforto per quando siamo rattristati, nelle solitudini che ci infliggiamo o che patiamo. È perdono per tutte le volte che cadiamo nel peccato, e ci abbruttiamo nell’individualismo. È la gioia che ci fa pregustare la pienezza del Paradiso, che inizia con la gratuità dell’amare. È sapienza per quando siamo confusi e dobbiamo discernere, per quella verità e quell’amore per cui dare la vita. È forza per costruire sulla salda roccia, desiderosi di edificare la propria famiglia ancorati a ciò che vale. È l’amore che ci rende fratelli e sorelle, tutti, nessuno escluso.

È il mio Signore e a Lui voglio cantare. A tutti lo voglio annunciare. E sempre mi accompagni per le strade del mondo, che ancora attende il suo amore e il dono del suo Spirito.

Fratelli e sorelle, ora spezziamo il pane dell’Eucaristia… ma poi ripartiamo per le strade delle nostre vite. E lì, testimoniare che il Risorto riscatta tutti e avvia il mondo nuovo, quello in cui sappiamo farci carico gli uni degli altri. Come Cristo si è fatto carico di noi facendosi fratello, Amico, Sposo, Servo, Salvatore.