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Santa Messa al Rifugio Cuor di Gesù

 
 

DIOCESI DI TRIESTE


SANTA MESSA RIFUGIO CUOR DI GESÙ


✠ Giampaolo Crepaldi


Residenza Universitaria Rifugio Cuor di Gesù, 24 giugno 2022



Carissimi amici del Rifugio Cuor di Gesù!

1.      Ringrazio sentitamente il Presidente, il Consiglio, don Lorenzo, i quali, a conclusione dell’anno scolastico, mi hanno rivolto l’invito a celebrare questa Santa Messa nel giorno che la Chiesa dedica al Sacro Cuore di Gesù. Abbiamo appena ascoltato la parabola evangelica della pecora persa, cercata, ritrovata e portata a casa. Si tratta di un testo ricco di insegnamenti sull’amore di Dio per noi. Primo: Dio non ci ama in modo generico, ma nella nostra singolarità, perché ogni persona vale in se stessa e per se stessa di un valore infinito. Per Lui, ciascuno di noi è un tutto e un unico. Secondo: di solito, quando pensiamo alla religione, la identifichiamo con la ricerca di Dio da parte dell’uomo. Nella parabola tutto cambia, perché abbiamo invece Dio che cerca l’uomo. Nella religione abbiamo l’ascesa dell’uomo verso Dio, nel cristianesimo c’è la discesa di Dio verso l’uomo. Terzo: cosa fa Dio quando ci perdiamo? Dio ci viene a cercare là dove siamo e, dopo averci trovato, ci carica sulle sue spalle e ci porta a casa. “Rallegriamoci” scrive Sant’Ambrogio “perché quella persona, che in Adamo era andata perduta, in Cristo è sollevata in alto” (Esp. del Vangelo sec. Luca VII, 209).

2.         Carissimi fratelli e sorelle, la parabola evangelica contiene in nuce alcune illuminanti prospettive educative, capaci di rispondere a questa domanda: come deve essere il nostro cuore? La risposta è, in qualche modo, scontata: il cuore di noi cristiani deve essere come il cuore di Gesù! Non un cuore gravato dal peso del peccato, ma reso ricco dall’amore misericordioso di Dio. Non un cuore succube dell’egoismo e dell’individualismo, ma pronto ad aprirsi alla prospettiva dell’amicizia, dell’incontro e della fraternità. Non un cuore che coltiva il proprio interesse, ma che avverte la responsabilità perché in tanti – possibilmente tutti – siano raggiunti e toccati dall’amore. In altre parole, il nostro cuore deve diventare sempre più come il cuore di Cristo: un cuore che cerca i cuori, che non si lascia distrarre dai pregiudizi. Il nostro cuore – se vuole essere come il cuore di Gesù – è disponibile ad accogliere tutti, sempre con lo sguardo misericordioso di Dio; non si pone al di sopra di nessuno, ma accanto a ciascuno. Se una preferenza deve dare, questa sarà per gli ultimi. In fine, il nostro cuore dovrà essere instancabile, che trova riposo solo in Gesù, nel suo Sacratissimo Cuore!