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Giovedì Santo | Lettera dell’Arcivescovo ai sacerdoti

L’epidemia da coronavirus ci impedisce di celebrare la Messa Crismale del Giovedì Santo che, nelle aspettative di tutti, è sempre stato il nostro incontro più significativo e anche quello più atteso dell’anno. Il confinamento che viviamo non ci impedirà comunque di far memoria delle parole del profeta Isaia, fatte proprie da Gesù nella sinagoga di Nazaret, che costituiscono il cuore pulsante di quella Messa: “Lo Spirito del Signore è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione” (61,1).

Solennità del Natale del Signore

Abbiamo appena ascoltato il Prologo del Vangelo di Giovanni, una tra le pagine più dense di tutto il Nuovo Testamento, che la Chiesa ci propone in questa solenne circostanza per farci comprendere in profondità il mistero del Natale di nostro Signore Gesù Cristo, il Verbo che era presso Dio ed era Dio (cf. Gv 1,1). Se davanti ad un Presepio ci concentriamo nella contemplazione del Bambino seguendo le mirabili rivelazioni